La violenza delle camorre ha ammazzato negli ultimi sei mesi quarantanove persone. Da tempo le nostre strade assistono inermi a una guerra che colpisce innocenti, giovani, persone che pagano lo scotto di essere cresciuti in un Sud, in una città, nei quartieri di periferia e nei buchi neri del centro, lasciati senza cultura, sviluppo, futuro. Non solo negli ultimi periodi, ma la violenza del sistema criminale ha prodotto molte, troppe guerre di camorra. L’uscita di scena dei capi storici ha dato spazio, purtroppo, alle giovanissime leve ancor più feroci che continuano a spartirsi a suon di omicidi parte dell’economia informale legata soprattutto al traffico di droghe.
Restare in silenzio non è più possibile. Restare fermi non è più accettabile. Non vogliamo più contare morti a Napoli: non è solo la violenza di chi spara, ma anche di chi ha l’arroganza di credere di poter governare interi quartieri, di stabilire un controllo serrato sulle nostre vite. Non possiamo più restare a guardare. Non abbiamo bisogno di retorica, non la vogliamo più sentire. Abbiamo visto troppe passerelle della politica Nazionale e locale in questi anni, troppi spot e soluzioni superficiali per Napoli e la Campania. Abbiamo visto tanti intrecci di potere e poche risposte da parte di chi ci ha governato.
Abbiamo bisogno di risposte vere, concrete, strutturali:
Abbiamo bisogno di scuole. Nella nostra regione un ragazzo su quattro non va a scuola e non esistono finanziamenti per il diritto allo studio. I costi dell’istruzione sono troppo alti. Chi abbandona la scuola è facile vittima del sistema criminale. Abbiamo bisogno di risorse per il diritto allo studio e scuole aperte al territorio anche di pomeriggio. Abbiamo bisogno di lavoro e di diritti. Disoccupazione e assenza di politiche sociali lasciano molto spesso davanti ad un ricatto: o emigrare o piegarsi alle logiche della corruzione e delle mafie. Abbiamo bisogno di investimenti per la creazione di lavoro stabile e duraturo, politiche sociali per tutti per liberarci da ogni forma di ricatto per scegliere una vita onesta e dignitosa.
Abbiamo bisogno di sicurezza. Non c’è bisogno di eserciti, ma di normalità. Il maggior motivo di insicurezza sono le diseguaglianze e la povertà. Bisogna presidiare i nostri territori e fermare la violenza.
Il 5 Dicembre alle 10.30 da Piazza Dante un corteo riempirà le strade di Napoli. Un popolo in cammino griderà il suo NO alla violenza, alle camorre e ai loro intrecci con l’economia e la politica. Un popolo in cammino fatto di parrocchie, studenti, associazioni, movimenti, sindacati, di cittadine e cittadini che vogliono verità e giustizia. Partendo dalle vittime di questi ultimi anni, da Lino Romano a Genny Cesarano, i quartieri di Napoli e provincia si sono ribellati scendendo in piazza e mobilitandosi per un futuro migliore e contro la camorra. #Unpopoloincammino vuole provare ad unire tutti coloro i quali si sono opposti alle logiche criminali e di malapolitica per esigere verità e giustizia per tutte le vittime innocenti di queste guerre di camorra, verità e giustizia per i nostri quartieri, per i giovani della nostra città.
Restare in silenzio non è più possibile. Restare fermi non è più accettabile. Non vogliamo più contare morti a Napoli: non è solo la violenza di chi spara, ma anche di chi ha l’arroganza di credere di poter governare interi quartieri, di stabilire un controllo serrato sulle nostre vite. Non possiamo più restare a guardare. Non abbiamo bisogno di retorica, non la vogliamo più sentire. Abbiamo visto troppe passerelle della politica Nazionale e locale in questi anni, troppi spot e soluzioni superficiali per Napoli e la Campania. Abbiamo visto tanti intrecci di potere e poche risposte da parte di chi ci ha governato.
Abbiamo bisogno di risposte vere, concrete, strutturali:
Abbiamo bisogno di scuole. Nella nostra regione un ragazzo su quattro non va a scuola e non esistono finanziamenti per il diritto allo studio. I costi dell’istruzione sono troppo alti. Chi abbandona la scuola è facile vittima del sistema criminale. Abbiamo bisogno di risorse per il diritto allo studio e scuole aperte al territorio anche di pomeriggio. Abbiamo bisogno di lavoro e di diritti. Disoccupazione e assenza di politiche sociali lasciano molto spesso davanti ad un ricatto: o emigrare o piegarsi alle logiche della corruzione e delle mafie. Abbiamo bisogno di investimenti per la creazione di lavoro stabile e duraturo, politiche sociali per tutti per liberarci da ogni forma di ricatto per scegliere una vita onesta e dignitosa.
Abbiamo bisogno di sicurezza. Non c’è bisogno di eserciti, ma di normalità. Il maggior motivo di insicurezza sono le diseguaglianze e la povertà. Bisogna presidiare i nostri territori e fermare la violenza.
Il 5 Dicembre alle 10.30 da Piazza Dante un corteo riempirà le strade di Napoli. Un popolo in cammino griderà il suo NO alla violenza, alle camorre e ai loro intrecci con l’economia e la politica. Un popolo in cammino fatto di parrocchie, studenti, associazioni, movimenti, sindacati, di cittadine e cittadini che vogliono verità e giustizia. Partendo dalle vittime di questi ultimi anni, da Lino Romano a Genny Cesarano, i quartieri di Napoli e provincia si sono ribellati scendendo in piazza e mobilitandosi per un futuro migliore e contro la camorra. #Unpopoloincammino vuole provare ad unire tutti coloro i quali si sono opposti alle logiche criminali e di malapolitica per esigere verità e giustizia per tutte le vittime innocenti di queste guerre di camorra, verità e giustizia per i nostri quartieri, per i giovani della nostra città.