«Non c’è nulla di personale contro Brunetta ma io chiedo che si faccia una verifica dei vertici del gruppo. E si rivoti il capogruppo, i vice, tutto. Questa è la mia proposta». Il Brunetta in questione è proprio quel Renato Brunetta, capogruppo alla Camera per Forza Italia, ed ex Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, mentre a pronunciare queste parole è stato Elio Vito, anche lui ex Ministro sotto Berlusconi, ma per i rapporti con il Parlamento, e attualmente Presidente della IV Commissione Difesa.
Le voci che circolano sono quelle di un malumore che si trascina ormai da tempo nei confronti del capogruppo, e di cui Vito sarebbe solo un portavoce. Si parla di una raccolta di firme per sostituire Brunetta, che nel frattempo non è rimasto a guardare e ha fatto già sapere che «astrattamente posso anche essere d’accordo su questa idea di votare i capigruppo alla Camera, ma non è previsto dal nostro statuto». Ha difeso il suo operato degli ultimi anni, e pare proprio intenzionato a tenersi stretta tra le mani la sua carica. O perlomeno, non lascerà la sua posizione senza un bel travaso di bile e tanta amarezza.
Quel che al momento non è chiaro, è dove sia Berlusconi in tutto questo: se alle spalle di Brunetta, o piuttosto alle spalle dell’operazione di rottamazione. Perché visto che, in casa degli azzurri è sempre lui ad avere l’ultima parola, pare piuttosto importante sapere da quale parte si schiererà. Anzi, sapere se addirittura non sia proprio lui il promotore di questo rinnovamento. Che, per inciso, a Forza Italia adesso serve più che mai.
Risale alle ultimissime ore la notizia che il sito politico.eu ha pubblicato una lista, diciamo così, di 28 personalità che stanno cambiando e scuotendo l’Europa. L’unica italiana presente è Maria Elena Boschi, e il fatto che abbia solo 34 anni non è di poco conto. Dopo la scissione con Alfano e la nascita del Nuovo Centrodestra, che si è portato con sé un bel po’ delle nuove leve, nella rinata Forza Italia sono rimasti quasi solo i volti storici. Se alla Camera gli azzurri hanno schierato Brunetta, al Senato il capogruppo è invece Paolo Romani. Presidente, naturalmente, Silvio Berlusconi. All’orizzonte non si intravedono giovani rampolli destinati a raccoglierne l’eredità, né tantomeno figure di spicco che possano riportare il partito ai fasti di una volta. Raffaele Fitto se n’è praticamente andato, e con lui pure Capezzone. Le ex ministre Carfagna, Gelmini e Prestigiacomo non sembrano aver avuto altre occasioni di farsi valere dopo il Berlusconi IV. Resta la vecchia guardia, quella di Gasparri o di Frattini, ma se parliamo di rinnovamento, allora è inutile fare i loro nomi. L’unico a questo punto sarebbe Toti.
Ma il problema è anche un altro. Ora come sempre, in politica conta avere una figura carismatica capace di richiamare le aspirazioni del partito e dell’elettorato. In questa fase in cui sembra sempre più papabile un avvicinamento tra FI, Lega e Fratelli d’Italia in vista delle elezioni future, gli azzurri di Berlusconi rischiano di restare schiacciati, non tanto da Giorgia Meloni, quanto da Matteo Salvini. Il futuro della destra sembra appartenere sempre più al leader del carroccio, e tutti sappiamo che Berlusconi non ci sarà per sempre. La sua stella si sta chiaramente offuscando, per quanto sia ancora in grado di raccogliere voti. Allora, ben venga pure la rottamazione di Brunetta & co., ma poi chi sarà in grado di sostituirli, Elio Vito?