Discusso, criticato, spesso anche attaccato duramente, eppure, Fabio Volo domina, ancora una volta, tutte le classifiche di vendita italiane per ciò che riguarda i libri dell’anno che sta per finire.
E non è una novità. Lo scrittore lombardo, infatti, è da sempre abituato ai grandi numeri, tanto da non sorprendersi del successo del suo ultimo lavoro, “E’ tutta vita”, venduto già in oltre 100.000 copie.
Lo racconta in un intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano”, nella quale afferma: “I miei libri sono long seller, si vendono sempre e il successo dell’ultimo trascina le vendite di quelli precedenti. C’è stato un periodo anni fa in cui avevo cinque libri in classifica tra i primi dieci”.
E a chi gli fa notare il parere degli scettici, che spesso gli danno del qualunquista, del banale, insomma “se Volo scrive libri posso farlo anch’io”, egli risponde con il suo temperamento: “Perché questa gente anziché criticare me non si mette sulla tastiera e li scrive questi libri migliori dei miei? La verità è che anni fa, quando me ne stavo in provincia, il successo degli altri stava sul cazzo anche a me. […] Qui in Italia basta che uno citi una canzone di Gaber o parli di Pasolini che gode della stima di tutti. Siamo ancora alle commediole su Nord e Sud. Io non guardo il mio ombelico, scrivo libri che sono tradotti in 22 Paesi nel mondo, ho quella che Platone considerava la visione del mondo.” Insomma, lo si ama, o lo si odia.
Non si paragona a Platone, ma riconosciuta come una delle più grandi autrici dei nostri tempi, e reduce da un fortunatissimo tour italiano che ha visto una tappa alla Feltrinelli di Napoli, è Isabel Allende, ai primissimi posti delle classifiche con il nuovo lavoro “L’amante giapponese”: un’epica storia d’amore, una vicenda che trascende il tempo e che spazia dalla Polonia della Seconda Guerra Mondiale alla San Francisco dei nostri giorni.
Altro volume che ha stuzzicato la curiosità di migliaia di lettori è “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi, il discusso testo sul tentativo di Papa Francesco di cambiare la chiesa, soprattutto a fronte delle enormi spese fuori controllo di cui il Vaticano sarebbe affetto. Tra queste, quella che più fa discutere, ci sarebbero 10 milioni destinati persino alla produzione di armi.
“Ho smesso con la musica, ora faccio lo scrittore”. Presentava così, circa un mese fa, il suo ultimo libro, Francesco Guccini. E al pubblico, a quanto dicono i dati, l’ex-cantautore modenese piace anche in questa nuova, ma non inedita, veste. Il suo ultimo lavoro si intitola “Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto” ed è tra i titoli più venduti del momento. Una raccolta di racconti che narrano di personaggi strani, eventi e rituali tipici che hanno segnato la sua infanzia. Filo conduttore le situazioni e la vita di paese che lo stesso Guccini ha vissuto da bambino. Da matrimoni, feste di piazza, pranzi in campagna e perfino un funerale, quello di Gigi dell’Orbo, il sarto perennemente ubriaco. Un galleria di ritratti, di personaggi e di aneddoti curiosi sulla provincia emiliana degli anni Quaranta che svelano, tra ironia e nostalgia, un pezzo di vita di uno tra gli esponenti più illustri della canzone cantautorale italiana.
Trova, infine, gloria anche il napoletano Maurizio De Giovanni. Non sbaglia un colpo, infatti, quando a scendere in campo sono gli ormai celebri personaggi della serie “I Bastardi di Pizzofalcone”. L’ultima fatica letteraria porta il nome di “Cuccioli”.