ANCHE ALLA RAI UN UOMO SOLO AL COMANDO!

RAI: fatta la riforma restano le polemiche.La riforma rischia di essere azzoppata visto che il Governo punta solo ad avere un maggior controllo sul servizio pubblico,mentre temi come le risorse o la qualità delle trasmissioni vengono considerati come non rilevanti.Il super canone è concorrenza sleale per le altre tv generaliste e le tv locali chiedono adesso più finanziamenti,con leggi ad hoc, per non rischiare la chiusura.

Adesso tutti i poteri al Dg,l’uomo solo al comando, Antonio Campo Dall’Orto potrà nominare il direttore di RaiUno,il direttore di ognuno dei 17 nuovi canali digitali,il capo del Personale o della Finanza senza chiedere il permesso a nessuno.Sceglierà anche i direttori del Tg e firmerà,in solitudine,contratti fino a 10 milioni.E il mitico Cda di viale Mazzini? Il sindacato dei giornalisti RAI ha protestato,ma il sottosegretario Antonello Giacomelli ha risposto velenosamente:“pensino alle redazioni fatte solo di capi.Su 1500 giornalisti oltre la metà sono graduati.Chi critica difende interessi privati.La riforma cancella la cogestione dei partiti e ridà a ciascuno in modo chiaro una responsabilità.”

A prosposito dell’ingerenza dei partiti nella TV pubblica,mi sono rieletto il manifesto della Leopolda del 2011.Renzi proponeva,allora,di privatizzare Raiuno e Raidue e di allontanare,come recita il punto 17,”i partiti da Viale Mazzini”.Si,i partiti,al plurale,ma non lui,al singolare!

Più che i criteri di nomina,è importante capire quanto dietro questa riforma  ci sia l’intenzione di dare davvero nuovo vigore al servizio pubblico,facendo riscoprire la cultura in tv, non tanto mandando in onda due ore di teatro,ma veicolando valori che servono a ritrovare la coesione sociale,il rispetto della dignità umana,i diritti,i valori che sono alla base della nostra Costituzione. Far ridere la gente non è servizio pubblico!Vedremo se questa riforma e questi 420 milioni in più saranno una grande occasione per fare un’azienda nuova.

 

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