Tra gli argomenti più chiacchierati e discussi dai giornali, negli ultimi giorni del 2015, ha trovato largo spazio l’emergenza smog che ha colpito svariate città italiane da Milano, a Napoli, passando per la Capitale, Roma.
Sono stati giorni, quelli scorsi, che hanno visto registrare, nei principali comuni del Paese, valori che andavano ben oltre il limite massimo consentito in materia d’inquinamento.
Diversi sono stati i tentativi di porre rimedio al problema. A Milano è stato applicato il blocco del traffico, mentre Roma ha provato a far fronte al disagio con l’utilizzo delle targhe alterne.
Risultato? Un buco nell’acqua. Nei giorni pazzi delle feste, forse anche a causa della corsa allo shopping, delle passeggiate in centro grazie alle vacanze, i valori di CO2 presenti nell’atmosfera sono addirittura aumentati. Eppure, nel capoluogo lombardo, le multe contro i trasgressori al provvedimento della giunta erano piovute copiose.
Ed ecco che, anche a Napoli, il sindaco De Magistris ha disposto la proroga del provvedimento a limitazione del traffico fino a marzo 2016. Il provvedimento, che consiste nel blocco della circolazione per i veicoli inquinanti al lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9:00 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30, va a danno dei modelli di autoveicoli con motori fino a euro 3, mentre non comprende euro 4 o superiori e alimentati GPL. I dettagli della norma sono consultabili, comunque, direttamente sul sito del comune di Napoli.
Tuttavia, le misure di emergenza disposte dai singoli comuni potrebbero non bastare. Il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, allora, in accordo con sindaci e governatori, ha stilato il decalogo per fronteggiare il problema. Decalogo che si proverà a trasformare in legge nei prossimi mesi.
Qualora i valori d’inquinamento dovessero risultare superiori ai limiti consentiti per oltre 7 giorni, i sindaci potranno disporre l’abbassamento delle temperature di 2 gradi negli edifici pubblici e privati, abbassare di 20 chilometri orari i limiti di velocità nei centri urbani, applicare sconti per la mobilità pubblica, vietare la bruciatura di biomasse, ovvero i camini.
A sostegno di quest’iniziativa, andranno destinati 12 milioni di euro, attraverso i quali, i comuni potranno incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico locale.
«Il provvedimento è da intendersi come sostegno ai comuni per l’incentivo all’utilizzo del trasporto pubblico locale». Ha specificato i Ministro Galletti. «Il protocollo che firmeremo prevede una serie di adempimenti che i Comuni devono attuare, ma la titolarità degli interventi d’emergenza spetta ai sindaci. Auspico che i Comuni mettano in campo le misure che noi oggi con Anci e Regioni abbiamo condiviso. A una grande emergenza – ha concluso – abbiamo risposto con una grande alleanza. Con interventi strutturali l’emergenza non si ripeterà più».
Insomma, la situazione in Italia in termini di emissioni di anidride carbonica e il particolato, è decisamente migliorata, ma non basta. È necessario, innanzitutto, il rispetto delle regole e il buonsenso da parte dei cittadini. I sindaci, poi, faranno il resto, soprattutto se il Parlamento darà una mano.
La strada è ancora lunga, ma città più vivibili e respirabili potrebbero essere presto realtà.