CROLLO DEI NATI E GIOVANI IN FUGA DAL MEZZOGIORNO

Vogliamo far tornare a far fiorire il Sud?Allora bisogna tornare a curare e coltivare il terreno fertile che sono i giovani.Guardiamo alcuni dati preoccupanti. Gli attuali ventenni meridionali sono 235mila,i ragazzi di 10 anni sono poco più di 200mila.I bambini di 1 anno sono 175mila. Il Mezzogiorno sta diventando sempre più povero di giovani. Il rischio è di una spirale negativa di ” degiovanimento” quantitativo e qualitativo della società. L’Istituto Toniolo in una loro indagine mostra come anche nelle nuove generazioni il numero dei figli che si vorrebbe avere sia superiore ai due.Ma le difficoltà socioeconomiche e di lavoro che i giovani  incontrano li inducono poi a rivedere al ribasso i propri propositi e i loro sogni.Il desiderio di un figlio non si incentiva. Se non ci sono nascite la desertificazione è reale. La gioia di far figli sembra per i più il punto cruciale della società meridoionale.L’incentivo per i bebè non ha invertito il trend che è sempre più negativo. E così in Italia per la prima volta dal 1861 nascite sotto il mezzo milione.

Adesso tra i record negativi del Mezzogiorno ci sono anche gli indicatori demografici:anche per le nascite possiamo dire che l’Italia è in crisi e nel Sud le cose vanno ancora peggio.

Le carenze di prospettive porta i giovani meridionali ad andare altrove già nella fase di formazione.

Al Sud la politica nazionale e locale ha pensato sempre che comunque qui da noi una società che si arrangia e si adatta finisce sempre per resistere a lungo e poi riesce in loco ad elaborare una sua linea di sviluppo.

Il terreno più fertile da coltivare? I giovani! Il corto circuito generazionale appare lacerante.E spesso siamo diventati,noi adulti,genitori e nonni,ladri di fiducia. La politica vera riporti tutti al tavolo di gioco per un confronto sul merito delle proposte e sulle scelte da mettere in campo.

 

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