È un fiore tra le rocce la biblioteca dedicata ad Annalisa Durante nel cuore di Forcella, inaugurata lo scorso giugno in Via Vicaria Vecchia nei locali di un ex cinema. “Uno spazio di rigenerazione urbana” come ama definirlo l’assessore alla cultura del Comune di Napoli Nino Daniele, nato grazie alla caparbietà e al coraggio di Giovanni Durante, il padre di Annalisa, vittima innocente della camorra uccisa il 27 marzo del 2004 da un proiettile vagante nel corso di un confitto a fuoco. Giovanni è il cuore pulsante dell’iniziativa, colui che ha trasformato la morte in miele, citando le parole di Roberto Benigni. Ha iniziato a raccogliere libri, con l’aiuto dei volontari della zona e da poche scatole di volumi, oggi il suo cenacolo culturale conta oltre 6000 testi provenienti da tutto il mondo. Giovanni ha detto no all’immobilismo e ha iniziato a coltivare speranze per il quartiere. Non spetta a me parlare di quanto sta accadendo a Forcella, io sto cercando soltanto di salvare i ragazzi del quartiere. Risponde così Giovanni quando si fa cenno ai fatti di cronaca nera di questi giorni. I ragazzi di Forcella stanno ‘prendendo coraggio’, iniziano ad avvicinarsi alla lettura e alla cultura prendendo libri e frequentando corsi di teatro, di informatica, cineforum e varie attività organizzate dalla biblioteca. Per l’Epifania abbiamo organizzato un entusiasmante spettacolo per bambini ai quali abbiamo regalato dei libri. Sì, perché la biblioteca Annalisa Durante nasce e si sviluppa come luogo di aggregazione e incubatore di iniziative culturali, progetti che fanno bene al quartiere e “snobbano” l’inerzia lacerante. La mia biblioteca ospita i ragazzi che cercano un luogo sereno dove studiare e leggere un libro al di là dei testi scolastici. Ogni giorno mi arrivano scatole di libri, controllo uno ad uno i volumi e li colloco nella mia “biblioteca a porte aperte”. Inoltre, fuori alla biblioteca ho allestito una bancarella dove espongo e metto a disposizione sempre gratuitamente “i doppioni” dei libri già presenti all’interno. Altre copie entrano nel circuito del “book crossing” grazie al sostengo dei volontari che “seminano” libri nei punti strategici della città, al fine di diffondere il piacere della lettura e la “buona notizia” di un’iniziativa come questa. Giovanni ci spiega che il quartiere, nel tempo, ha risposto bene all’iniziativa: le persone vengono in biblioteca, prendono libri e puntualmente li riportano, i “libri doppioni” presenti sulla bancarella esterna vanno consegnati nelle mani di altri lettori, non devono tornare al punto di partenza, la cultura deve circolare ad ampio raggio.
Giovanni ci racconta con un pizzico di fiducia che nota qualche piccolissimo cambiamento da quando ha iniziato a portare avanti con caparbia questa iniziativa. I ragazzi con un po’ di coraggio hanno iniziato a bussare alla porta della biblioteca per chiedere libri e hanno imparato anche a dire “grazie” e “buongiorno”, per me è una grande conquista e mi da la forza di andare avanti e di crederci fino in fondo.
Alle istituzioni non solo locali ma anche nazionali, Giovanni chiede semplicemente di fare di più e di non far mancare la propria presenza. A tal proposito – dice Giovanni Durante – ringrazio l’assessore Nino Daniele per aver messo a disposizione del quartiere questa struttura; dalla morte di Annalisa ho avuto a che fare con vari esponenti delle istituzioni locali, ma l’attenzione ricevuta dall’assessore Daniele è senza precedenti.
Giovanni è deciso a portare avanti il suo messaggio di pace con i fatti, lavorando per la sua oasi di cultura: andare in televisione a raccontare i fatti non serve e non spetta a noi parenti delle vittime innocenti della camorra parlarne, io semplicemente lascio le porte della mia biblioteca aperte gratuitamente a tutti, è questo il mio impegno.