Allo stato dei fatti la situazione è questa. Quando si votò per la carica interna di segretario del partito i “renziani” ed altri furono fieri sostenitori della scelta di Primarie aperte ai cittadini, oggi che si tratta di scegliere il candidato ad una carica istituzionale a Napoli si pretende di fare Primarie riservate ai soli iscritti.
Dov’è la logica? Questo “scartiloffio” ha un solo obiettivo: tentare di fermare Bassolino. Su questo tema aggiungo due parole sull’interessante e coraggioso scritto della mia “nipotina” Francesca Scarpati. Dall’alto dei suoi 24 anni ha tutto il diritto di dire: “La mia vita comincia adesso e non mi riconosco nel passato” (anche se ovviamente il presente di quel passato è figlio). Francesca contesta la candidatura di Bassolino dicendo che non è vero che non esista a Napoli una nuova classe dirigente e fa i nomi ( fra i quali potrebbe includere per capacità e merito anche sé stessa). Il suo ragionamento ha un limite fattuale: Cosa impedisce a questi nuovi dirigenti di scendere in campo e dare così un senso più ampio alla sfida per la candidatura a sindaco? Hanno le qualità ed i numeri. Cosa li trattiene? Ecco una risposta che Francesca non da e non richiede e che è invece il nodo politico della questione. Bassolino ha avuto il coraggio di aprire i giochi.
Entrino in lizza i nuovi dirigenti e, come diciamo a Napoli: Chi tene povere spara e chi tene palle che mena! Scendano in campo e farà bene a tutti: a loro, alla politica ed alla città!