Rispetto ai flussi migratori e alle politiche di accoglienza le posizioni sono disparate. Difficilmente proviamo a guardare queste persone negli occhi e poche volte ci ricordiamo che ciascuno porta con sé una storia ed una ricchezza. Spesso, molti di loro, sono ingoiati dal mare prima ancora di toccare le nostre terre, i più fortunati invece arrivano nel nostro paese e sono uccisi dai pregiudizi e dall’intolleranza. Gli italiani sembrano aver dimenticato gli anni in cui sognavano di arrivare in America con una valigia di cartone. Eravamo poveri e disperati e qualche articolo del New York Times, che si è salvato, ci descrive come dei criminali furiosi con un odore diverso. Eppure sognavamo la fortuna e la ricchezza, per sfamare i nostri figli, per tornare ad essere delle famiglie unite e sazie. Nella storia dell’umanità i migranti hanno sempre portato avanti l’idea coraggiosa di poter cambiare, nonostante il rischio e la paura di perdere tutto.
Profughi e persone in fuga, vittime della guerra e della violenza abbandonano le loro case nella speranza di trovare accoglienza in altri paesi. Oggi in Vaticano c’erano tantissimi profughi, tanti volti fatti di dolore, sofferenza e miseria e la risposta di Bergoglio è stata: “Non fatevi rubare la speranza e la gioia di vivere […] La vostra presenza in questa piazza è segno di speranza in Dio.” In Piazza San Pietro è stata portata anche la Croce di Lampedusa, realizzata con il legno dei barconi, per non dimenticare le numerose vittime, tra cui più di 700 bambini, che hanno perso l’infanzia, i sogni e la vita. Papa Francesco scuote gli animi affinché possa esserci accoglienza e solidarietà. Al dolore non bisogna abituarsi, bisogna superarlo. L’amore è l’unica costa alla quale approdare. Il cuore, l’unico paese ancora da abitare e da esplorare.