Le elezioni comunali sono alle porte, il prossimo maggio si voterà per scegliere la persona che sarà il futuro Sindaco di Napoli. In città si respira già aria di campagna elettorale, sebbene non siano ancora noti i nomi di tutti i candidati, Luigi De Magistris, Antonio Bassolino e Gianni Lettieri, che per ora sono le tre persone sicure, sono pronti a scendere in campo. Questo è anche il momento di tirare le somme e analizzare i risultati degli ultimi cinque anni d’amministrazione comunale.
L’intervista al Consigliere Comunale di Forza Italia Stanislao Lanzotti.
Le elezioni comunali sono vicine, come sintetizzerebbe il panorama elettorale attuale?
«Penso che la partita sia aperta, credo che il vero nuovo sia il centro-destra, perché negli ultimi trent’anni non abbiamo governato, abbiamo avuto gli arancioni, il PD che nonostante si sia chiamato in varie forme, faceva capo allo stesso partito, i napoletani dovrebbero secondo me scegliere il centro-destra. Lettieri è un imprenditore, un uomo molto capace e a Napoli serve questo, non un uomo che faccia proclami. Io ho fiducia, pur essendo cosciente del cantiere che è il centro-destra, se fossi un napoletano, voterei Lettieri, un’esperienza nuova».
Lei quindi appoggerà Lettieri?
«Ancora una volta scenderò in campo, dopo una lunga scelta ponderata, poiché anch’io sono imprenditore e ho molti impegni, ho deciso di candidarmi e accettare l’offerta di Lettieri di sostenerlo alle prossime elezioni. Non sono per la santificazione dei candidati sindaci, Lettieri come ogni essere umano ha i suoi pro e i suoi contro, ma è uno che ci mette la faccia e l’impegno e a Napoli servono persone così».
Il PD sta incontrando alcune difficoltà nella scelta dei candidati alle Primarie, Bassolino, intanto, ha deciso di candidarsi, come commenta questo ritorno?
«Il PD ha giocato malissimo la carta delle Primarie. Quest’eterna indecisione ha creato solo un’enorme confusione. Personalmente sono divertito dal ritorno di Antonio Bassolino, se queste elezioni fossero una partita è chiaro che non tiferei per lui, ma lo spettacolo potrebbe essere interessante».
Come giudica, invece, la strategia elettorale di De Magistris?
«De Magistris è andato molto avanti, dalla bandana arancione, adesso è passato a mettersi il velo democristiano, una volta parla della famiglia, altri dei diritti civili, è una mischia degna dei nostri tempi politici. Venti anni fa questo sindaco sarebbe stato poco più di un clown. Oggi mi spiace parlare di lui, colgo l’occasione per esprimergli le condoglianze per la perdita della madre. De Magistris sta facendo una campagna acquisti un po’ovunque, centro-destra, centro-sinistra, non ha una visione unitaria».
Lettieri evidenzia la triade del fallimento dell’amministrazione De Magistris: sicurezza, rifiuti e trasporti. Quali sono stati secondo lei, gli errori principali?
«Come prima cosa una cattiva gestione finanziaria, il Comune di Napoli avrebbe potuto mettere a frutto i beni della nostra città, immaginiamo l’Asilo Filangieri che lui ha ceduto a un’associazione, sarebbe stato meglio sfruttarlo in altro modo. Potremmo fare altri esempi, il Comune molte volte riceve beni confiscati, che avrebbe potuto sfruttare in altre maniere. Lo stadio ci costa circa un milione di euro all’anno, la guerra santa con De Laurentis poteva essere un vantaggio per l’amministrazione e per la squadra. Il patrimonio immobiliare per la gestione finanziaria è alla base. De Magistris non ha una visione dell’insieme, tutte visioni spot guidate all’insegna di un proclama. Quindi, concordo con il discorso di Lettieri, in questo senso ho organizzato anche tavole rotonde, secondo me bisogna avere una visione d’insieme della città».
Quali potrebbero essere, dunque, delle possibili soluzioni?
«La città è legata al terziario, si potrebbe e si deve fare molto di più. Ad esempio con l’utilizzo dei beni comuni si possono creare posti di richiamo internazionale. Bagnoli è un’occasione persa, non tanto i terreni ma il mare, le navi avrebbero potuto attraccare lì, si poteva immaginare di vendere i terreni per la costruzione di alberghi a 5 stelle. Io ritengo che qualcosa si sia mosso, ma questo è accaduto perché non poteva essere altrimenti. Pensiamo all’aeroporto di Capodichino funzionale, bello, che fa fare un’ottima figura alla città sebbene non sia merito dell’amministrazione».
L’aumento del turismo, però, c’è stato e il sindaco ne ha fatto il fiore all’occhiello della sua amministrazione, come commenta?
«Questa è una follia, Napoli è una città paragonabile ad altre capitali europee, ma ha ancora dei numeri estremamente modesti, ha poche strutture alberghiere, pessimi mezzi di trasporto. Non è un suo merito, al massimo un demerito per non aver fatto di più. Ci sono numerosi fattori attrattivi in questa città, noi dovremmo essere capaci di sfruttarli al massimo, non come oggi. Si deve ancora fare tantissimo».