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VICENDA EX IRISBUS, SIBILIA(M5S) INTERROGA IL MISE

Una nuova interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico sull’ex Irisbus è in corso di presentazione da parte del deputato del Movimento 5 Stelle Carlo Sibilia.

La vicenda dello stabilimento di Valle Ufita è davvero singolare – ha commentato il parlamentare avellinese – non solo perché si sta trascinando da molti anni ormai ma anche perché ci sono dei passaggi ancora pochi chiari nell’iter che dovrebbe segnare la nascita della Industria Italiana Autobus. Tra l’altro l’ennesimo slittamento dell’incontro al Mise, previsto per mercoledì, non fa altro che allungare i tempi di una conclusione della vertenza che tiene ancora in scacco tutti gli ex dipendenti”.

Da un lato, infatti – ha continuato il portavoce irpino – è ancora sul tavolo la questione della cassa integrazione 2016, da un altro bisogna chiarire una volta per tutte i termini del finanziamento di 25 milioni da parte di Invitalia da cui dipende l’avvio del piano industriale presentato in pompa magna a dicembre dall’amministratore delegato Del Rosso. Per non parlare poi delle commesse che, stando sempre alle dichiarazioni rilasciate dall’ ad, ci sono già tanto che la riapertura della fabbrica di Flumeri è prevista per il prossimo settembre”.

Noi non ci fidiamo di quanto è stato detto e fatto finora – ha incalzato Sibilia – visto che ad inizio anno sarebbero dovuti cominciare i lavori di ristrutturazione dello stabilimento, cosa che ad oggi non è accaduta. C’è, inoltre, un aspetto su cui occorrerebbe fare piena luce: la King Long cinese, più volte tirata in ballo, non avrebbe mai inteso investire nel progetto di Del Rosso di cui sarebbe creditore addirittura per un importo pari a 5 milioni di euro”.

E allora – ha concluso il deputato 5 Stelle – rispetto a tutti questi dubbi e soprattutto all’ incertezza di futuro per gli ex dipendenti ritengo che il Governo debba dare risposte chiare e giungere ad una soluzione definitiva, che a mio avviso potrebbe anche contemplare un’autogestione da parte di quegli operai che amano il proprio lavoro e stanno facendo di tutto per riaverlo”. 

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