Jazz, funk, rhythm’n blues, reggae, melodie mediterranee, rock, progressive, dub… Una contaminazione continua e un sound inconfondibile… Ritmi incalzanti e atmosfere armoniche diffuse… Polistrumentista che miscela le tradizioni musicali bandistiche ai suoni più raffinati… Tarantelle e tammurriate, cileno, balcanico, partenopeo…
Qualcuno scrisse di lui “… immaginate di essere in viaggio, senza sapere dove state andando, immaginate di avere la radio accesa e sintonizzata sulle onde medie, quelle che prendono anche le trasmissioni cinesi… L’abitacolo della vostra vettura viene riempito da milioni di musiche diverse, di voci e di lingue diverse… vi lasciate andare ai suoni che sentite… “.
Artista controcorrente, indipendente e molto impegnato politicamente…
Daniele Sepe… che ne parlamme a ffà… E invece no, parliamone, di questo poliedrico sassofonista napoletano! Definirlo semplicemente un ricercatore o, obbrobrio!, un rivisitatore, significa sminuire il genio del sax, l’Artista dall’anima comunicativa e popolare, il pluripremiato strumentista che ha sparso le sue note dall’Egitto agli Stati Uniti, da Budapest a… dove non ha ottenuto successo di pubblico e di critica?
Persino nelle sagre popolari, nelle carnevalate, a ogni angolo di strada, a casa di amici, sul suo mitico gommone (il Capitone). Egli suona, diverte e impegna. Perché Daniele Sepe è anche questo.
“Uno” che si diploma in flauto al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, “uno” che per riconoscimenti ha ottenuto il Premio Musica e Cultura “Peppino Impastato”, la “Targa Tenco”, il premio Matteo Salvatore…
“Uno” che ha inciso più di 20 album, per la maggior parte autoprodotti perché è “uno” cui non piace il mercato e il diritto d’autore… “Uno” che è stato chiamato a suonare in tutti i festival jazz e world della Terra, come il Womad Bruxelles, Les Allumees di Nantes, Beethoven Kunstnhalle di Berlino…. “Uno” che all’età di 15 anni partecipa al Gruppo Operaio dei “Zèzi”, a Pomigliano, per poi arrivare a comporre le colonne sonore originali di film (L’amore molesto, Figli d’Annibale, Cronache di un amore violato e numerosi altri) di Terry Gilliam, Gabriele Salvatores, Davide Ferrario, Mario Martone, Gianfranco Pannone, Antonietta De Lillo, Alessandro Baricco, Enzo D’Alò… “Uno” che collabora con registi cinematografici, teatrali e una miriade di altri musicisti. “Uno” che mette in scena al Teatro Argentina i “Dieci comandamenti” di Raffaele Viviani, realizzato insieme a Mario Martone.
Daniele Sepe è la napoletanità che si fa critica sociale, che si fa ironia, che sfugge a ogni definizione, un terrorista armato del suo sax, è un Frank Zappa e un Masaniello. “Uno” che proclama che ribellarsi è giusto, nel piatto e nel soft della musica italiana anni ’90 – primi anni del nuovo millennio, sotto il filtro ideologico della destra al governo e della sinistra che si modera e cerca di rifondarsi… “Suonarne uno per educarne cento”, mitico album di quegli anni, testi forti, dai contenuti pesanti perché pensanti, duro politicamente con chi operò di lotta armata ma riconoscente del loro bagaglio ideale e sincero (“Loro 30 anni isolamento coatto/noi reality encefalogramma piatto”)…
Durante la guerra del Golfo ha autoprodotto insieme con un numeroso gruppo di musicisti napoletani una musicassetta di canzoni contro l’intervento, distribuendola gratuitamente alle scuole e alle fabbriche di Napoli. Perché Daniele Sepe è anche questo.
Cito a memoria un paio di definizioni che sono accostate a questo genio della musica che negli anni è rimasto “dentro” lo stesso Daniele Sepe dei 15 anni, con la voglia di lottare per gli ultimi affinché non lo siano più.
“Uno” che si è impegnato nelle Resistenze musicali nel continuare a tramandare canti e suoni popolari, sociali riproponendo in chiave musicale aneddoti e storie di vita quotidiana.
“Uno” che crede negli ideali che possono concretarsi nella gente comune, nello sforzo di opporsi, anche perdendo la propria vita, alla tirannia delle dittature.
Daniele Sepe è un numero “Uno”!
DANIELE SEPE E’ SU MUSICRAISER!
Partecipa al nuovo cd: 61 musicisti più “uno” (lui, Capitan Capitone, Daniele Sepe.)
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