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PRIMARIE CENTROSINISTRA A NAPOLI: QUATTRO CHIACCHIERE CON MARCO SARRACINO

Marco Sarracino è uno dei più giovani componenti della Direzione Nazionale del PD, e si prepara a sfidare con convinzione gli altri candidati alle primarie del centrosinistra di Napoli, senza temere di affrontare i due pesi massimi dello stesso partito, Antonio Bassolino e Valeria Valente. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’ex segretario dei Giovani Democratici sul motivo della sua candidatura, e dei giovani della sua città.

Una delle cose che hai detto, dalle pagine del tuo blog, è che i giovani napoletani non aspettano di dover cercare lavoro per andar via, anche l’università è una buona occasione per farlo. Può essere un sintomo di una generale insoddisfazione che spinge sempre più persone a partire?

«Napoli è una città in cui la nostra generazione si angoscia per questa condizione. Chi può scappa, e chi non può scappare soffre perché è costretto a restare. Il mio desiderio è che tutti i giovani siano pronti a scommettere su Napoli, ma perché ciò accada, questa deve diventare la città delle opportunità, della creatività, degli spazi riutilizzati. Prendiamo, per esempio, l’ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi, che da solo è grande quanto il centro storico di Bologna: un enorme spazio sprecato che potrebbe essere trasformato in uno dei poli di attrazione della città metropolitana. Se ne potrebbe ricavare un teatro, un cinema, un ateneo universitario. Ma è soltanto uno dei tanti casi di totale abbandono e degrado, che testimoniano l’impossibilità di mettersi in gioco, e che noi dobbiamo rovesciare in una possibilità concreta.»

E da qui anche la tua decisione di scendere in campo, magari perché non ti rispecchiavi negli altri candidati del tuo partito?

«La mia candidatura rappresenta un’alternativa a questi esponenti della sinistra, e ha l’obiettivo di salvaguardare il PD a Napoli. Già da tempo ho avviato un progetto collettivo con tanti altri giovani che sono al mio fianco, che mi sostengono e che, come me, credono nel rinnovamento. Con Valeria Valente, poi, c’è un rapporto di stima, ma abbiamo una visione diversa della città.»

Con quali altri partiti e movimenti ritieni sia possibile trovare un’intesa?

«Da parte mia, sono assolutamente contrario ad una coalizione con NCD. Non siamo riusciti in questi anni a creare un’intesa, un vero e proprio avvicinamento, e per quanto mi riguarda farò in modo che non avvenga neanche in futuro. Col Movimento 5 Stelle la questione è diversa, perché è un forza politica che ha attirato a sé parte dell’elettorato tradizionalmente di sinistra, che però è stato deluso dalla sinistra. Ma lo stesso è accaduto anche per De Magistris, che è stato sostenuto da quegli elettori che dobbiamo recuperare al PD.»

Data la tua costante attenzione al problema della criminalità, si può dire che la questione sia al centro del tuo programma politico.

«La nostra città è in uno stato di emergenza permanente. A differenza di quanto accade in politica, la criminalità organizzata ha avuto il suo ricambio generazionale, per cui oggi sono dei giovani quelli che impugnano le pistole e sparano, così come sono giovani anche le vittime di quei colpi. A differenza di quanto ritiene Alfano, non si può puntare solo sulla militarizzazione della città, perché la repressione, da sola, non serve a nulla. Le misure punitive sono necessarie, anche per dimostrare a coloro che hanno scelto la strada della legalità che le istituzioni esistono, ma bisogna pure fare in modo di sottrarre le nuove leve alla criminalità organizzata. Il punto è sempre quello, dobbiamo costruire opportunità lavorative e incentivare la cultura della legalità. Ancora di più, dobbiamo investire nelle periferie, migliorare la qualità della vita delle persone che vi abitano, ed è proprio lì che è evidente il fallimento di De Magistris.»

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