Nel 1527, a seguito di pestilenze ed eruzioni, i napoletani rappresentati da una Deputazione cittadina fecero un patto con San Gennaro:”Tu proteggi la città, noi ti costruiamo una cappella”. Fu un vero e proprio contratto, rogato da un notaio. Il testo è conservato presso l’archivio del Banco di Napoli.
Un patto fra la città ed il santo ed a gestirlo nel 1601 fu creata la deputazione formata da rappresenatnti laici dei sedili (antiche ripartizioni amministrative della città dotate di ampia autonomia). I sedili erano affidati alle famiglie nobili del Seggio. C’era anche il seggio del popolo che raggruppava artigiani, commercianti ecc. La deputazione dipende direttamente da papa ed è autonoma dalla chiesa locale che ha sempre combattuto per impadronirsene. E dopo quattro secoli di storia che ne hanno viste di tutti i colori: epidemie, saccheggi, guerre, eruzioni, bombardamenti, due cambi dinastici, il crollo della monarchia ed il sorgere della repubblica, se ne viene Alfano che, tomo tomo, cacchio cacchio, accoglie le pretese della Curia e le sottopone la Deputazione e quindi, il culto di San Gennaro? Ma mi faccia il piacere!
San Gennaro è un segno identitario della comunità. Vale anche per gli atei come me. NON INTERROMPETE UNA TRADIZIONE SECOLARE E SOPRATUTTO FATEVI I FATTI VOSTRI CHE I NOSTRI NON VI RIGUARDANO!