Il dottor Gallotti è presidente della Salerno Container Terminal (SCT) Spa ed è uno dei protagonisti della vita economica di Salerno.
Egli è fiero avversario della Autorità di Sistema Portuale che dovrebbe raggruppare in un’unica istituzione il cuore del sistema portuale campano: Napoli, Castellammare e Salerno. Egli basa la sua opposizione, fra l’altro su esempi che riguardano altre regioni italiane, ma che non sono calzanti né rispetto alla situazione locale né rispetto alle sue obiezioni. Vediamo il perché.
Innanzitutto la riforma portuale voluta dal governo non parla di sistemi regionali, ma raggruppa le preesistenti 54 autorità portuali in 15 autorità di sistema col criterio della omogeneità economica .
Per intenderci: In Liguria sono previste due AdSP. Genova, Vado, Savona che costituiscono, storicamente, un sistema unico, mentre La Spezia fa parte di una AdSP a cavallo con la Toscana e che la unisce a Massa.
Così dicasi per la Puglia in cui permane, col nuovo statuto la ex Autorità portuale di Levante( Bari, Molfetta, Barletta), mentre ne viene definita una nuova centrata su Taranto( tutta da costruire stanti le condizioni di quel porto) . Anche qui, non c’entra il fattore regionale, quanto il fatto oggettivo che esse operano su mari diversi e con caratteristiche diverse con Taranto concentrata sul servizio alla grande acciaieria. Il discorso vale anche per la Sicilia in cui, a conferma della valenza economica della riforma, il porto di Messina e la nuova struttura di Tremestieri, entrano nella AdSP dello Stretto ( area economicamente omogenea), insieme a Reggio e Gioia Tauro, l’hub nazionale dei containers. Mentre Palermo, resta al centro della Autorità tirrenica e Catania, di quella jonica. Anche qui mari diversi e riferimenti economici diversi
Il dottor Gallotti, a sostegno della necessaria autonomia di Salerno, mette avanti la nuova rotta full container EAX- Europe Australia Express, dimenticando che essa si aggiunge alle già esistenti rotte dirette transoceaniche ( anche per l’Australia ) che hanno Napoli come capolinea.
Il sistema campano ha in sé la omogeneità economica richiesta dalla legge ed ha l’opportunità di essere un grande fattore di trasformazione dell’economia regionale e del Mezzogiorno continentale, soprattutto se si riuscirà ad attrezzare una grande area di logistica retroportuale per la lavorazione dei semi lavorati importati da esportare come prodotti finiti.
Il successo della riforma circa il sistema campano si basa su alcuni presupposti :
- La realizzazione di corridoi veloci protetti doganalmente ( Fast corridor) per la tracciabilità dei containers che colleghino il sistema portuale campano con i due grandi centri di intermodalità di Nola e Marcianise ( i più grandi del Mezzogiorno e fra i maggiori in Italia);
- La integrazione ( finora non realizzata ) del nostro sistema nel corridoio TEN – T tirrenico ;
- Il superamento dei “ bottle neck” ferroviari e stradali che asfissiano entrambi i porti;
- Una offerta unitaria di prezzi e servizi per sfruttare le sinergie del sistema;
- Il superamento delle pastoie burocratiche con lo sdoganamento delle merci in navigazione e la riduzione al minimo della sosta in banchina laddove strettamente necessaria, favorendo il trasbordo diretto da nave a treno o Tir;
- La ripresa veloce dei lavori di dragaggio del porto di Napoli che, con fondali adatti, è l’unico ad avere uno specchio d’acqua che consente le operazioni di “mooring” delle supernavi;
Le osservazioni del dottor Gallotti fanno torto al suo spirito imprenditoriale. Davvero egli si sente al sicuro dalla concorrenza internazionale nel piccolo ridotto di Salerno, mentre siamo in grado di offrire al mercato internazionale un sistema complesso e unitario dotato di ampie banchine con una industria cantieristica di costruzione e raddobbo di tutto rispetto e con alle spalle una zona privilegiata di produzione di eccellenze agroalimentari e con grandi potenzialità di sviluppo di una moderna industria manifatturiera?
Il sistema Ligure sta comprando altre 19 gru portainers “ shuttle carriers” di nuova concezione, 4 gru STS ( Ship to Shore ) in grado di operare sule ultra navi da 18/20mila containers e noi stiamo qui a litigare Salerno sì – Salerno no? Ma veramente crediamo che le dispute di campanile aiutino lo sviluppo della regione? A mio parere bisogna andare avanti con l’integrazione e chiedere alla Regione di avvalersi della legge per inserire nel sistema anche i porti regionali, in modo che tutta la costa della Regione, diventi una unica struttura portuale offerta al mercato internazionale.
Mi auguro che superando gelosie e provincialismi, finalmente in Campania si cominci a pensare in grande ed a disporsi a cogliere l’occasione dello sviluppo dei traffici che il raddoppio di Suez e lo slancio delle economie asiatiche, ci offrono.