Alla vigilia dell’appuntamento con Antonio Bassolino al teatro Augusteo a Napoli, e all’indomani del caos in cui sono precipitate le primarie del centrosinistra a seguito della pubblicazione di quel famigerato video online, abbiamo parlato con la deputata del PD Luisa Bossa di quel che sta succedendo nel suo partito e di quale potrebbe esserne il futuro nel capoluogo campano. In particolare, ci siamo interrogati su quali potrebbero essere i prossimi passi di Bassolino, in questi giorni in cui si parla di una sua probabile lista con cui concorrere indipendentemente alle prossime elezioni.
Guardando da fuori, si ha l’impressione che una grossa fetta del PD non si sia indignata di fronte alle scene che abbiamo visto riprese nel video. Secondo lei è andata così?
«Personalmente, io mi indignerei a prescindere dallo schieramento politico, PD o non PD, ma anche se fossi estranea alla politica. Le primarie sono un esercizio di democrazia imprescindibile, in questo caso con quattro candidati tra i quali la gente è stata chiamata a scegliere, e mi spiace davvero che le cose siano andate in questo modo. Oggi viviamo in un mondo in cui i media ci accompagnano dalla culla fino alla morte, e quando queste immagini hanno cominciato a fare il giro della rete, era necessario che la direzione centrale del partito s’indignasse. Purtroppo c’è gente che non vuole vedere, e dal momento in cui si è susseguita una batteria di dichiarazioni minimizzanti sembra che tutti si siano acquietati, come se niente fosse successo. Oblio e menefreghismo sono le due parole che userei che descrivere la vicenda.»
È vero che Bassolino presenterà una lista civica?
«Intanto direi che questo andrebbe chiesto a Bassolino. Io non posso farmi portavoce delle sue intenzioni, ma credo comunque che tutto il lavoro fatto non deva essere perduto. Bassolino è un punto di riferimento, ancora oggi c’è tanta gente che lo segue.»
Quindi lei continua a sostenerlo?
«Certo, come ho già detto, credo che sia pienamente in grado di governare questo coacervo di realtà indistinte che è Napoli.»
Cosa potrebbe succedere se Bassolino dovesse presentare una sua lista e vincere? Non c’è il rischio di una frattura col resto del partito?
«Purtroppo la frattura esiste già, perché ci sono due modi diversi di reagire a ciò che è successo: da una parte i vertici che minimizzano l’accaduto, dall’altra chi, invece, ha intenzione di andare fino in fondo. Ritengo che Antonio Bassolino abbia comunque le capacità di operare una sintesi tra gli schieramenti. Non possiamo fare previsioni esatte, in politica tutto è possibile.»