“INSEGNARE? BELLISSIMO,MA MAL PAGATO”

Lo ha detto papa Francesco rivolgendosi agli associati dell’Unione cattolica italiana insegnanti,educatori,dirigenti, e formatori.Il Pontefice si è rivolto a loro chiamandoli simpaticamente “colleghi e colleghe”.”Permettetemi di chiamarvi così-ha spiegato-perchè anch’io sono stato insegnante come voi.Insegnare è un lavoro malpagato,ma bellissimo perchè consente di veder crescere giorno dopo giorno le persone che sono affidate alla nostra cura.E’ un pò come essere genitori,almeno spiritualmente.”
Papa Francesco li ha poi esortati ad impegnarsi nelle periferie delle scuole che non possono essere abbandonate.Le nostre scuole hanno bisogno di educatori credibili e di testimoni di una umanità matura e complessa.E poi la vera sfida è la scelta educativa plurale.In ogni istituzione scolastica c’è una percentuale altissima di insegnanti bravi e capaci,ma c’è anche chi si porta dietro spaventosi deficit di attitudine, preparazione e metodo educativo. Un vero professore dialoga con tutti,ascolta tutti,risponde alle domande con altre domande,poche certezze,molti ragionevoli dubbi,ha il coraggio di confrontarsi con il dirigente scolastico. Il “grande” professore? Un uomo della passione e del servizio,della coscienza critica,del dubbio. Amarezze e speranze si mescolano per amore,solo per amore.

E vale per noi professori quello che scriveva W.Shakespeare ” E ricorda: prima di discutere respira.prima di parlare,ascolta.Prima di criticare,esaminati.Prima di scrivere,pensa. Prima di far male,senti. prima di arrenderti,prova. Prima di morire,vivi.”

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