«Con le rinnovabili, con l’efficienza noi possiamo veramente puntare addirittura su di una vera indipendenza energetica». Continua l’inchiesta di Linkabile tra i consiglieri della Regione Campania, per sapere cosa ne pensano del prossimo referendum sulle trivelle. Stavolta, ne abbiamo parlato con Tommaso Malerba, portavoce del Movimento 5 Stelle.
Perché per il M5S è importante l’appuntamento del 17 aprile?
«Noi del Movimento 5 Stelle pensiamo che qualsiasi iniziativa che coinvolga noi cittadini sia un appuntamento importante. Noi siamo contro la delega in bianco. I cittadini devono poter decidere direttamente e partecipare. Questo vale come premessa. Venendo all’appuntamento del 17 aprile crediamo e siamo convinti che occorra votare SI al referendum perché il nostro Paese ha bisogno di cambiare concretamente e dare un segnale inequivocabile. Una volta e per tutte bisogna smetterla con la cultura e la logica del petrolio come unica fonte energetica. Attorno all’estrazione del petrolio come del gas e in generale dello sfruttamento delle fonti non rinnovabili si combattono guerre, si assoggettano popoli, si conquistano territori, si perpetuano disastri ambientali, si distrugge la natura. Siamo convinti nel votare SI per costruire un’occasione vera di sviluppo puntando sulla qualità del paesaggio, delle coste, dell’offerta turistica e avere un’alimentazione di qualità».
Ritiene che a livello di informazione sia stato fatto abbastanza per mettere al corrente gli italiani?
«Non lo certifico io ma autorevoli istituti sostengono ed hanno documentato come la maggior parte degli italiani non siano informati sul quesito referendario. L’attenzione dell’informazione sul referendum sulle trivellazioni dovrebbe essere massima. Così non è. I cittadini dovrebbero avere a disposizione strumenti informativi per poter conoscere e approfondire il tema della consultazione per giungere al voto in modo consapevole. Tra questi strumenti c’è il mondo dei media. Secondo il Movimento 5 Stelle essere informati è un sacrosanto diritto. Constatiamo come, invece, i mezzi dell’informazione, quelli in sostanza che contribuiscono a fare opinione pubblica si sottraggono sistematicamente ad un loro preciso compito ossia il servizio pubblico. E’ un allarme che i nostri parlamentari hanno già sollevato nelle sedi istituzionali».
Si sente dire, a proposito delle famigerate trivelle, che l’estrazione di gas non è dannosa per l’ambiente, e che la sospensione delle concessioni porterebbe alla perdita di migliaia di posti di lavoro. È davvero così?
«Siamo di fronte a una grande mistificazione. Il petrolio in Italia è pochissimo, c’è appena un po’ più di gas e su queste basi si vende la fandonia che il nostro paese in un certo senso sia energeticamente più autonomo se si trivellano mari e territori. Invito tutti a farsi una passeggiata in Basilicata, terra meravigliosa e generosa devastata da anni e anni di estrazione del petrolio. L’attività produttiva in Val d’Agri (75mila barili al giorno) è molto invasiva e distruttiva. Per quanto riguarda invece le concessioni è tutto un mondo da scoprire – proprio in queste ore – un’inchiesta della Procura di Potenza ha scoperchiato un ‘mondo di mezzo’ molto inquietante che non ci sorprende. Non casualmente un ministro del Governo Renzi si è dimesso a riprova che la politica e alcuni provvedimenti che appaiono incomprensibili sono dettati da fortissimi interessi e lobby potenti. Ecco faremo le barricate contro chi proverà a fare la stessa cosa con determinate aree della Campania. Infine ritengo che i veri posti di lavoro e le nuove occasioni di occupazione nascono solo con le energie rinnovabili. E’ un dato certo. Basta guardare all’esperienza di molti paesi europei che proprio sulle energie rinnovabili hanno creato una nuova economia».
Che cosa sta facendo l’Italia, e cos’altro ancora si può fare per incentivare la crescita delle energie pulite?
«Con le rinnovabili, con l’efficienza noi possiamo veramente puntare addirittura su di una vera indipendenza energetica. A poco a poco la si potrebbe costruire già partendo dalle regioni. Purtroppo le politiche di questo governo hanno bloccato lo slancio sulle rinnovabili, i tagli non sono una nostra invenzione, l’effetto è stato il perdere migliaia di posti di lavoro. Il Movimento 5 Stelle dal livello comunale, regionale, parlamentare ed europeo ha un solo obiettivo: far cambiare verso a questo Paese ma non per slogan per davvero».