Il volume che sulla bianca pontificia copertina reca in rosso, con la grafia di papa Francesco, Il nome di Dio è Misericordia, ha lo stile di una conversazione con il giornalista Andrea Tornielli sul tema della misericordia divina, su cui da papa Bergoglio è stato convocato un Giubileo straordinario da svolgere in maniera decentrata anche nelle diocesi cattoliche. E’ come ascoltare il papa al caminetto, tra domande e risposte che attingono alla sua storia e alle sue esperienze di vita.
Certo papa Francesco ha una leadership mondiale, per parole e gesti che hanno conquistato credenti e non, e fiorisce una letteratura di vario genere che diffonde i suoi messaggi. E’ al centro di un processo di comunicazione e mediatizzazione che segue i suoi viaggi e raccoglie le sue parole e gesti più significativi, anche perché si presenta come colui che dispensa un messaggio di speranza a credenti e non credenti, per uscire dalla crisi non solo economica delle società umane attraverso la custodia e fruizione collettiva dei beni del creato, la produzione e ridistribuzione dei frutti del lavoro umano, il rispetto della dignità di ogni essere umano in cammino.
Sulla centralità dell’appello alla Misericordia divina da parte di papa Francesco, a nostro avviso, la Misericordia non è solo un DENOMINATIVO – cioè un attributo sostanziale di Dio – ma diventa un CONNOTATIVO dell’agire dottrinale e pastorale della Chiesa, che supera rigidità che hanno segnato nel tempo lo stile ecclesiale, allontanando tanti. E’ quindi solo l’inizio di un processo di riforma della chiesa in alto e in basso, da non esaurirsi nell’agitare il vessillo della Misericordia senza mutamenti dell’agire personale e sociale.
Per questi aspetti non solo interni alla Chiesa, sulla scena pubblica siamo di fronte a quello che si può denominare il “FENOMENO FRANCESCO”, che genera accoglienza ed entusiasmo, ma anche riserve e ostacoli da parte di costumi e modelli cristallizzati nei secoli all’interno delle strutture istituzionali e mentali, non solo ecclesiastiche. E quindi consonanze e dissonanze. Francesco non è solo un player mondiale, ma il vescovo di Roma all’opera per la riforma della Chiesa, per la giustizia ed il riconoscimento della dignità umana nei vari ambiti della vita.