Il lungomare di Via Napoli, a Pozzuoli, dallo scorso gennaio, è teatro di ragguardevoli iniziative culturali, serate di aggregazione spontanea alla scoperta dei tesori intellettuali della terra partenopea.
Artisti ed appassionati si ritrovano presso la Cappella del Rosario, una piccola chiesa restituita alla città soltanto tre mesi fa, dopo anni di abbandono e cancelli perennemente chiusi.
A darle nuova vita è Franco Baldini che istituisce, con l’amico Antonio Salzano, giornalista e blogger, la rassegna “I Venerdì con l’Autore”, proponendo incontri tra scrittori, fotografi, giornalisti, artisti di ogni genere e i cittadini della città della solfatara.
Lo scorso 8 aprile è toccato a Carlo Fedele, poeta nativo della riviera di Chiaja, commuovere ed appassionare i tanti curiosi accorsi sul posto, attraverso la presentazione della sua raccolta di poesie “Se qualcuno cercasse di me…”.
Il “palcoscenico” è di quelli importanti, delle grandi occasioni. Antonio Salzano introduce l’amico Carlo raccontando della loro lunga conoscenza, quel rapporto consolidato proprio grazie a quella poesia che dice: “Dalla prima lettura mi fu subito chiara la qualità e la sincerità della sua scrittura. In lui c’era qualcosa del grande Raffaele Viviani”.
Fedele è visibilmente emozionato, prende la parola senza l’ausilio del microfono e si racconta al pubblico lì per lui. Racconta della sua infanzia, di quella Riviera di Chiaja, del suo mare che l’ha abbracciato ed accolto tante volte, ispirandolo, offrendogli lo spunto che, attraverso la sensibilità dell’artista, diventa dolce poesia.
Ripercorre i momenti difficili del suo percorso, sottolinea con vigore l’importanza delle persone che lo hanno accompagnato.
Uno di questi è Samuele Ciambriello, che del libro ha curato la prefazione. Ciambriello dipinge Fedele come un lupo vestito da pecorella, pone l’attenzione sull’importanza dell’utilizzo delle parole, quelle che il poeta adopera con maestria e piena consapevolezza, con le quali punta dritto al cuore e alle coscienze della gente.
A dare voce ai versi è Gianni Lamagna, voce storica e musicista della “Nuova Compagnia di Canto Popolare” che ha anche musicato una composizione dell’artista ora di Fuorigrotta. “Carlo Fedele ha una grande capacità nel dare musicalità alle sue poesie. È bravissimo sia in italiano che in vernacolo ed io, personalmente, lo trovo ancora più diretto, onesto e pungente in questa seconda veste.”
Legge alcuni brani tratti dal volume proposto al pubblico, si alterna ad un’altra recita straordinaria di quelle liriche eseguita da Antonella Ferraro.
Il pubblico è raccolto, attento, appare confuso per i pochi attimi che seguono le letture, poi gli applausi non tardano a giungere copiosi agli interpreti.
Alle spalle, su uno schermo installato per l’occasione, scorrono le bellissime foto di Ferdinando Kaiser. La città, in ogni sua sfumatura, è così presente, anch’essa.
La serata scorre via piacevolmente, i protagonisti salutano strappando qualche risata. Infine, l’autore si concede al firma-copie e al dialogo con i presenti. Le persone lasciano la sala soddisfatte tornando verso casa, godendo del panorama disturbato dalle nuvole che, intanto, anticipano la discesa della notte.