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IL BAYERN, I COLCHONEROS E IL CALCIO ITALIANO

Eccole qui le quattro semifinaliste della Champions: Bayern Monaco , Real Madrid, Manchester City e Atletico Madrid.

Le prime due sono di casa nella massima competizione europea, e non bisogna stupirsi se anche quest’anno sono tra le prime quattro, con l’etichetta di favorite attaccata sulla camiseta. Il City alla fine ce l’ha fatta, a suon di milioni. Centinaia di milioni per la precisione, spesi negli anni per portare finalmente la seconda squadra di Manchester ( almeno rispetto alla storia) nell’Olimpo. Infine, l’Atletico Madrid, che è diventato  di casa negli ultimi anni. La squadra di Simeone scrive un altro capitolo incredibile in questa stagione eliminando il Barcellona, dopo aver riaperto la Liga di recente. Incredibile è la parola da usare, soprattutto in considerazione del fatturato dei colchoneros rispetto alle altre pretendenti.

Di scena anche i quarti di Europa League: Liverpool- Borussia Dortmund, Siviglia-Athletic Bilbao, Sparta Praga-Villareal e Shakhtar Donetsk-Sporting Braga. L’attuale e l’ex squadra di Klopp sono certamente tra le favorite, insieme al Siviglia, che dell’Europa League è stato il Re negli ultimi anni. Da non sottovalutare le altre due spagnole, con il Villareal che ha eliminato il Napoli di Sarri,  mentre vanno osservate con attenzione le altre.

E l’Italia? Ancora una volta non è presente nell’ultima parte delle competizioni europee. Ad essere precisi, una parte del nostro paese pallonaro ha resistito, e risponde al nome dell’arbitro Rizzoli: visto l’esito, con il Barça che ancora urla per un rigore ingiustamente negato, sarebbe stato meglio sparire del tutto. E’vero, nella scorsa stagione il Napoli arrivò fino alla semifinale di Europa League, mentre la Juventus cedette solo al Barça in finale. Tuttavia, guardando ai risultati degli ultimi anni, si ha la sensazione che lo scorso anno rappresenti la punta di un iceberg che non c’è.

Il gap economico è destinato a crescere, soprattutto rispetto alla Premier, grazie ai nuovi accordi sui diritti tv. Si calcola che anche il Leicester di Ranieri possa contare nella prossima estate su circa 150 milioni di euro per il mercato. Questo porta a chiedersi cosa potranno fare Chelsea United e City, pronte a riprendersi lo scettro della Premier e dell’Europa, dopo essersi affidate per questo scopo, rispettivamente a Conte Mourinho e Guardiola.

I problemi del calcio di casa nostra sono i soliti: strutture, giovanili, stadi. In generale , la capacità di rendere più spettacolare e dunque appetibile il prodotto. Bisogna però tenere conto che ci sono società come il Bayern  Monaco, finanziariamente più che solide (uno dei club con il più alto fatturato al mondo, quasi 500 milioni di euro) basate su una forma di azionariato popolare. I bavaresi hanno i conti in ordine, diversi campioni in rosa, e tanti trofei in bacheca nonostante una storia molto più recente di quanto si pensi. Tutto questo, senza spese folli in stile arabo, ma con buona parte della nazionale tedesca campione del mondo ad arricchire le fila della squadra del presidente Rummenigge. Come si spiega tutto questo? Con una parola: programmazione. La stessa parola che si può utilizzare per comprendere la scalata incredibile dell’Atletico Madrid. Vittorie in campionato ed Europa League, una finale di Champions e una presenza costante ai vertici della Liga e dell’Europa calcistica che conta. Il tutto non certo grazie ad un fatturato faraonico ( 170 milioni, circa cinque più di Napoli e Inter a quota 164,5 nel 2015, che collocano la società spagnola al quindicesimo posto nella speciale classifica di Deloitte per il rapporto della Football Money League) e nonostante la cessione doverosa di calciatori come Falcao e Diego Costa tra gli altri. Forse, per rimettere in piedi il calcio di casa nostra , bisognerebbe guardare proprio a queste due realtà, Il Bayern e l’Atletico. Magari, tenendo del soprannome dei biancorossi di Madrid: colchoneros, materassai. Nomignolo coniato nel 1912, quando il bianco e il rosso divennero i colori delle divise ufficiali poiché queste venivano ricavate dalla foggia dei materassi, molto economica. Ecco, umiltà e programmazione, per ripartire.

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