REFERENDUM TRIVELLE.LE RAGIONI DEL SI E DEL NO

Domenica gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi sugli impianti in mare che sfruttano i giacimenti di petrolio e gas. Il Referendum lo hanno proposto 9 Regioni, tra cui la Campania, che chiedono di tornare al quadro legale precedente all’ultima legge di stabilità. Dunque chi vuole che, allo scadere delle concessioni, si torni al regime che prevedeva un limite temporale all’uso delle trivelle dovrà votare SÌ. Chi è soddisfatto della situazione attuale dovrà votare NO. Per il premier Renzi “è un referendum bufala”.

È costituzionalmente legittimo astenersi. Nella fascia dele 12miglia ci sono 44 concessioni. Una parte però sono inattive. In totale ci sono 79 piattaforme e 463 pozzi.

Dalla vittoria del SÌ una propabile riduzione degli impianti. Se prevarrà il NO le perforazioni potranno aumentare nell’ambito delle concessioni attuali.

La linea del Governo Renzi è il non voto. Prodi e Bersani sono per il NO.

Personalmente credo che l’astensione sia un grave errore, spero che il popolo del PD corregga i suoi dirigenti.

Si è fatta sentire la voce dei Vescovi, che è per il SÌ: «Nell’enciclica di papa Francesco l’ambiente batte l’economia. È necessario che tutti partecipino. Questa cosa ci riguarda tutti perchè è legata alla cura della “casa comune”, come papa Francesco definisce la terra nell’enciclica Laudato Si», così scrivono i Vescovi delle Marche, una delle Regioni nel cui mare operano gli impianti di estrazione sottoposti alla consultazione.

La parola guida, per me, è confrontarsi, non seminare slogan. Gli slogan non funzionano, bisogna creare spazi di incontro e confronto.

Per i sostenitori del NO le estrazioni sono in declino e così siamo costretti ad importare dall’estero. Nella strategia energetica nazionale gli idrocarburi convivono con le rinnovabili, nelle quali l’Italia è avanti.

Per i sostenitori del SÌ c’è il rischio incidente, ma le perdite di routine sono il vero problema. Il petrolio contiene grandi quantità di composti cancerogeni anche a basse concentrazioni. Nessun altro Paese usa così tanto fotovoltaico come l’Italia, ma il Governo ha tagliato sussidi ed incentivi.

Io andrò a votare e voterò SÌ, l’ambiente deve battere l’economia, dobbiamo puntare ad un nuovo modello di sviluppo.

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