di Luigi Zanda, senatore PD
Per le opposizioni è come se non esistessero né la crisi economica, né la disoccupazione, né il debito pubblico, né l’Isis, né il declino dell’Europa. Mai un segno di comprensione per la durezza del contesto internazionale. Nella giornata in cui nuovamente piangiamo i migranti morti nel Mediterraneo e in cui avremmo dovuto sostenere tutti insieme la bella proposta italiana di aiuto europeo alle nazioni africane da cui fuggono i migranti, il dibattito sulle mozioni di sfiducia ha avuto qualcosa di surreale.
Il fronte unico delle mozioni vede insieme oltre a Lega Nord, fittiani, 5 Stelle, e anche Forza Italia che ha governato il nostro Paese per tanti anni ed ora si ritrova a fare squadra con quelle forze anti-sistema che ha sempre detto di detestare.
Quale prospettiva politica seria può avere una compagnia che in Parlamento va in ordine sparso, salvo mettersi insieme per iniziative sterili pretestuose? Quale orizzonte politico comune può immaginarsi per gruppi parlamentari che tra loro si fanno concorrenza e non si tollerano? In democrazia nessuna maggioranza può rallegrarsi delle difficoltà delle opposizioni. Io me ne preoccupo perché in democrazia la maggioranza da sola, senza un confronto continuo con un’opposizione vera, non è in grado di garantire un equilibrato sviluppo del Paese.
La stabilità politica è nell’interesse dell’Italia. Dobbiamo, quindi, augurarci che la legislatura termini alla sua naturale scadenza. Se durerà sino al 2018, che è un obiettivo né di destra né di sinistra, non potremmo certo accontentarci di due anni di tranquilla gestione dell’ordinaria amministrazione. Incombono tuttora sull’Italia questioni di rilievo epocale. Davanti all’impegno necessario per affrontarle, alle opposizioni non chiedo un voto favorevole. Chiedo solo che la loro battaglia politica passi dalla guerra sul numero legale, al confronto sui programmi e sulle idee. Naturalmente se ne sono capaci.