Oggi si riuniranno circa 400 delegati della Direzione Provinciale napoletana del Partito Democratico. Ci saranno tutti.
L’occasione è ghiotta: è la resa dei conti.
Renzi, subito dopo i dati delle Amministrative, ha dichiarato a caldo che: ”C’è un problema Napoli, proporrò il commissariamento”. Sarebbe il secondo in meno di 10 anni. Il Premier e Segretario Dem ha anche annunciato che, dopo i ballottagi previsti per domenica 19, ”entrerà con il lanciafiamme nelle sedi del Pd”, come un moderno Rambo versione Pullicenella, che fa finta di non capire quale sia il problema e, nel dubbio, spara nel mucchio.
Trema la poltrona di Venanzio Carpentieri, mentre si è gia dimesso il Vice-Segretario Toti Lange. Non sembra correre alcun rischio invece la Segretaria Assunta Tartaglione, renziana doc.
Si rincorrono i nomi in queste ultime ore sui possibili papabili per la carica di commissario: Pina Picierno, eurodeputata, sembra in vantaggio su tutti. Ma attenzione, Renzi non vuole certo ricommettere lo sbaglio di ”paracadutare” qualcuno da Roma, con il risultato di tornare punto e a capo.
E intanto Bassolino attacca: ”Renzi intervenga con determinazione, prima che il Pd precipiti in un burrone politico e morale. Lo dicevo prima delle liste, della campagna elettorale, dei guai delle ultime ore. Purtroppo nel burrone il Pd è precipitato”. ”Per rimetterlo in piedi si deve rifare tutto: Commissariare il Pd provinciale e regionale con persone autorevoli e fuori dalle rigide correnti. Azzerare l’attuale tesseramento militarizzato e lottizzato”.
Per l’ex Sindaco di Napoli bisogna anche ”preparare un congresso di rifondazione”. E poi ”bisogna dare al partito un corpo (iscritti veri), una testa (un gruppo dirigente), un’anima. Dobbiamo muoverci subito, con responsabilità e passione politica”.
Oltre alla questione elettorale, infatti, c’è la questione morale: Anna Ulleto e Rosaria Giugliano sono indagate con l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale: avrebbero ottenuto voti in cambio di promesse di inserimento nel programma lavorativo Garanzia Giovani, finanziato dalla Regione. La Ulleto intanto si è auto-sospesa dal Partito, dopo il sequestro da parte dei carabinieri dei computer delle sedi elettorali delle due candidate.
E in tutto questo ipotetico futuro, che ruolo spetta alla Valente, che sul suo contatto ufficiale scrive amareggiata: ”Si vince insieme, si perde sempre da soli. Della sconfitta, l’ho detto, assumo la piena responsabilità. È finito il tempo di quelli che non lo fanno mai. Le polemiche seguite al 6 marzo, i ricorsi, le parole a volte ingenerose e penalizzanti per un partito in corsa e per questo più esposto, hanno definitivamente spento questo lume di speranza, fermando irrimediabilmente questa già difficile rincorsa. Noi abbiamo combattuto. Altri sono rimasti colpevolmente a guardare”.
Il Partito Democratico è lontano da Napoli ormai da anni. Le divisioni al suo interno lo lacerano.
La Valente è arrivata sul ring delle Amministrative già stanca, stravolta e colpita ripetutamente dal suo stesso Partito.
Ma basterà un Congresso o un Commissario per riprendersi la fiducia di una intera città?
Ai napoletani l’ardua sentenza.