Economia e Welfare

AD EBOLI, LA PRESENTAZIONE DEL CONTRATTO DI RETE “LATTE NOSTRUM”

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Arriva in Campania il primo contratto di rete per il  comparto latte, che dal 2011 ad oggi, ha perso 900 stalle e 7mila animali da latte.
È stato presentato nella giornata di giovedì 9 giugno, ad Eboli in provincia di Salerno, nella sala convegni della Tenuta Improsta, società di ricerca della Regione Campania, il contratto di rete Latte nostrum: non un semplice accordo tra imprese, ma un progetto che include soggetti pubblici: l’Università di Napoli Federico II con i Dipartimenti di Agraria e Medicina veterinaria, l’Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno e l’Azienda regionale Improsta.
Il soggetto capofila è il caseificio Raimo Vincenzo di Pompei (Napoli), che acquista latte da 12 aziende bovine di Altavilla Silentina (Salerno) ed Albanella (Salerno).

L’impegno assunto da tutte la parti del Latte nostrum è quello di assicurare una tracciabilità di filiera volontaria e proporre sul mercato prodotti lattiero caseari garantiti come filiera campana – ha affermato Errico Formichella responsabile della Società Sef –  Sviluppo, efficienza finanza –  , la società che ha curato il contratto di rete con sede a Telese, nel Sannio – puntando tutto sulla valorizzazione delle peculiari qualità organolettiche del prodotto“.

Il contratto dà vita ad un marchio “latte nostrum Terre Campane”, che è certificato dall’Università di Napoli Federico II e dall’Istituto zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.

Si tratta di un contratto di rete aperto a tutte le aziende allevatoriali dell’Appennino campano” ha sottolineato Giuseppe Campanile, docente al Dipartimento di Medicina veterinaria.

Alla base del contratto, c’è un disciplinare di alimentazione per le bovine – ha sottolineato invece Filomena Palomba, zoonoma e collaboratrice del Dipartimento di Veterinaria – oltre ad una serie di impegni sul regime di stabulazione a partire dal mantenimento di una temperatura accettabile ed evitare una contaminazione batterica del latte da parte di patogeni”.

Soddisfazione è stata espressa anche Gaetano Oliva, direttore del Dipartimento di Veterinaria.
Abbiamo aderito al progetto perché intendiamo contribuire alla produzione di latticini di qualità, salubri, ma non massificati“.

Matteo Lorito, direttore del Dipartimento di Agraria ha invece sottolineato “l’importanza del
Contratto di Rete, perché consentirà di operare per il miglioramento dei foraggi delle lattifere”.

Antonio Limone, commissario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno, ha ricordato l’importanza di tale contratto.
Un contratto di rete – ha evidenziato Simone – che contribuisce a fare aggregazione, cosa che aiuta gli allevatori ad affrontare le situazioni di crisi, anche di natura ambientale”.
Alla presentazione ufficiale del contratto, erano presenti anche Corrado Martinangelo, collaboratore del ministro Maurizio Martina,  e Franco Alfieri, consigliere delegato delle politiche agricole del presidente delle regione Campania, Vincenzo De Luca.
È una giornata storica per l’agricoltura e la zootecnia della Campania – ha ricordato Martinangelo – per l’abbattimento del muro dell’individualismo, che consentirà da qui al futuro prossimo, di valorizzare le nostre tipicità grazie all’aggregazione”.
Il sistema del contratto di rete con il marchio latte nostrum Terre Campane, oggi volontario – ha proseguito il rappresentante istituzionale – diventerà obbligatorio ed allo stato attuale, anticipa di fatto il legislatore“.

Prendiamo atto come Regione della nascita di questo contratto di rete – ha sostenuto infine Francesco Alfieri – . Si tratta di uno strumento che da solo può contribuire a rendere più forte la filiera vaccina in Campania per dare valore aggiunto e massa critica alle nostre ticipità e che intendiamo sostenere”.

In Campania, nel corso di questi anni, la scure della crisi si è abbattuta pesantemente sul comparto agricolo.
Il prezzo del latte ormai non supera i 30 centesimi al litro. Dal 2011 ad oggi, hanno dovuto chiudere i battenti, oltre 900 aziende.
La più colpita dalla crisi è stata la provincia di Salerno con 318 chiusure, seguita a ruota da Avellino con 280 e da Benevento con 200 aziende chiuse.

L’immagine ed il brand image del progetto, è stato curato dalla società Fiori di Zucca, con sede in San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. Alla presentazione erano presenti anche i rappresentanti di altre due società che hanno collaborato alla realizzazione del progetto stesso, quali la Synclab Srl, società di Informatica e di sviluppo tecnologico con sede a Napoli e la Covitec, società della Regione Campania che si occupa di formazione ed internazionalizzazione
Al termine della presentazione del contratto di rete, i presenti hanno potuto degustare i prodotti tipici offerti dal caseificio Raimo e dal maestro Franco’s Pizza, produttore del tipico panuozzo.

 

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