Cinque persone sono state arrestate e altre sedici denunciate per produzione, diffusione e condivisione di materiale pedopornografico. Sono italiani. Vivevano in Lombardia, Toscana, Lazio, Trentino Alto Adige. Quasi tutti erano incensurati. Persone perbene. Lontane da ogni sospetto. Tra loro un perito elettronico, un operaio, un ex direttore di un ufficio postale ultrasettantenne, cardiopatico, a casa del quale sono stati trovati 15.000 immagini e 6.000 video con schifezze su minori anche di tenera età. C ’era infine un ingegnere elettronico e il nonnino di due bambini di 8 e 10 anni. Non dimenticate che dietro ogni immagine o filmato c’è un bambino vero. Uno scempio vero. Una schifezza vera. Purtroppo nessuno si strappa le vesti. Il silenzio è assordante. Quelli che hanno la risposta sempre pronta sono diventati muti. Già, perché se questa maledizione della pedofilia e pedopornografia è trasversale, se i colpevoli non sono poveracci che abitano in quartieri degradati, non può accadere – come è accaduto per Caivano – che qualche irresponsabile invochi la distruzione di “ quel palazzo”. Immagino le risate e i ghigni di questi loschi figuri quando, pochi mesi fa, sentivano certi ” esperti” disquisire di pedofili e pedofilia. Il male ci fa male. Il mostro è in mezzo a noi. Ma non ha la faccia brutta. Al contrario. Ha la faccia di una persona perbene. Di un professionista. Di un nonnino che porta a spasso il nipotino. Come possiamo difendere i nostri bambini? Questa è la domanda vera. E alle domande vere occorre dare risposte vere. Rinunciando alle schiamazzate televisive. Inutili e dannose. Dio vi benedica.