Si è riunita all’hotel Ambassador di Napoli, la Direzione regionale del Pd della Campania. Oggetto di discussione è stato l’analisi del voto delle Amministrative, le iniziative per rilanciare il partito in Campania e la campagna referendaria, che vede mobilitata la segreteria regionale e i comitati civici. Tra un’invocazione di un congresso straordinario e autocritiche post-voto.
‹‹Nel Pd della Campania è mancato il dibattito,-afferma Antonio Marciano- e oggi è caratterizzato da un gruppo dirigente impegnato a tenere insieme le componenti, più che a far progredire il partito. Un partito che in tre anni si è riunito in direzione solo cinque volte. Gran parte dei comuni in Campania sono commissariati e abbiamo molti circoli senza segretari sia nel territorio partenopeo che nel casertano. La segretaria regionale ha fatto riferimento a un’agenda che non trova riscontro nella realtà: o ha voce flebile ed è poco autorevole, o la sua voce non raggiunge tanti perché tanti non ci sono più. Sono due verità. Nelle città italiane dove si è perso, i segretari hanno rimesso il mandato: non sento invece una riposta chiara sul voto di Napoli. Basta con il partito delle componenti, le rendite di potere rischiano di consumarsi quando arrivi all’11 per cento. Tutti dobbiamo metterci in discussione, non servono restyling inutili. Serve costruire un gruppo dirigente autonomo e libero, non fedele a qualcuno a Napoli o a Roma››.
‹‹L’unico modo per rilanciare il Partito Democratico-dichiara Gianluca Daniele- a Napoli è cominciando da un’autocritica sincera e profonda sui tanti errori di linea politica commessi negli ultimi mesi, cosa che mi sembra sia ampiamente mancata oggi, in particolare su due punti, le questioni sociali ed il lavoro, veri fattori identitari del Pd, che spesso sono stati vissuti invece quasi come un fastidio da un partito che, in particolare a Napoli, non esiste ormai da anni. Una situazione che oggi vediamo plasticamente rappresentata dall’assenza in questa direzione del segretario provinciale di Napoli che, invece di dare un contributo di verità e collaborare nello sforzo di rilanciare il partito di cui è ancora segretario, marca ancora una volta la lontananza dai nostri iscritti e dai nostri elettori, che hanno sonoramente bocciato la proposta del Pd alle amministrative di Napoli. Mi sembra evidente che un congresso per il Pd Napoli sia ineluttabile, per dare alla nostra base la scelta su quale linea politica e quali alleanze sia giusto seguire, per aprire una nuova fase. Senza questa apertura verso l’esterno, senza questa umiltà, non andremo da nessuna parte››.