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Profughi, stazione San Giovanni, l’europarlamentare Eleonora Forenza chiede lo stato di emergenza

La parlamentare europea Eleonora Forenza (Sinistra unitaria europea – Sinistra verde nordica) su sollecitazione del Prc comasco ha scritto al prefetto di Como perché si affronti con decisione l’emergenza umanitaria della Stazione San Giovanni: «Mi rivolgo a Lei perché decida di proclamare lo stato di emergenza, consentendo a Croce Rossa Italiana e Protezione Civile Nazionale di dispiegare tutti i mezzi a loro disposizione».

«Le scrivo in relazione alla drammatica situazione che si è venuta a creare presso la Stazione Fs Como San Giovanni, a seguito dell’arrivo di centinaia di profughi – per lo più provenienti dal Corno d’Africa – e della decisione delle autorità elvetiche di chiudere ogni possibile passaggio verso i Paesi del Nord Europa.

Nonostante l’impegno meritevole dei singoli volontari, delle associazioni e delle forze sindacali e politiche della Sinistra, l’insufficienza di infrastrutture e i ritardi nel mettere a disposizione i servizi essenziali per garantire una sopravvivenza dignitosa a queste persone hanno determinato una reale emergenza.

Ormai da settimane centinaia di persone (con punte di 500) vivono all’addiaccio nell’indifferenza di chi dovrebbe farsi carico di trovare soluzioni adeguate.

In particolare si segnalano le seguenti criticità:

I servizi igienici, messi a disposizione con colpevole ritardo, risultano insufficienti rispetto al numero di persone stipate in stazione;

Il presidio sanitario più volte promesso si è risolto in interventi sporadici di personale medico senza l’attivazione di un servizio stabile e continuativo;

Le sole strutture messe a disposizione sono due tende della Croce Rossa comasca che ospitano solo 31 posti letto, peraltro danneggiate dal maltempo della scorsa settimana;

Le sistemazioni provvisorie presso oratori e parrocchie verranno presto a cessare, così come pure le docce messe a disposizione dal Collegio Gallio e la mensa di Sant’Eusebio che non saranno più fruibili da settembre con la ripresa delle attività scolastiche e ricreative.

Appare evidente la mancanza di coordinamento delle forze del volontariato che avrebbe dovuto essere messo in campo dalle istituzioni cittadine. Questa carenza, che continua a causare notevole dispersione di risorse ed energie, risulta sempre più inaccettabile dal momento che il flusso non accenna ad attenuarsi e che la città di Como rappresenterà sempre più in futuro un punto di passaggio per migliaia di persone in fuga da fame e dittature.

Mi rivolgo a Lei perché decida di proclamare lo stato di emergenza, consentendo a Croce Rossa Italiana e Protezione Civile Nazionale di dispiegare tutti i mezzi a loro disposizione. In particolare va svolto ogni sforzo per riuscire a trovare spazi dove i migranti ed i senza tetto possano dormire riparati dalle intemperie, sfruttando aree o edifici pubblici inutilizzati.

Inoltre, come precedentemente sottolineato, è necessario che venga istituito in loco un presidio sanitario che svolga il servizio quotidianamente, evitando di dover organizzare trasporti da e per gli ospedali cittadini anche per semplici accertamenti.

Sottolineo inoltre la necessità della presenza di mediatori culturali per consentire la comunicazione tra i migranti – di cui solo una minoranza conosce l’inglese – e gli operatori, nonché di personale competente in materia di legislazione nazionale sui migranti.

Le chiedo infine di attivarsi personalmente presso il Ministero degli Esteri per il raggiungimento di un accordo in grado di consentire a coloro che vogliono raggiungere altri Paesi di farlo in modo sicuro e legale.

Certa che Ella vorrà tempestivamente ottemperare a quanto sopra esposto, colgo l’occasione per porgere distinti saluti». [Eleonora Forenza, europarlamentare Sinistra unitaria europea – Sinistra verde nordica]

 

Fonte: ecoinformazioni

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