Dal 3 al 12 settembre a Napoli si svolgerà la secolare Festa della Madonna di Piedigrotta. Il programma prevede eventi liturgici, momenti di preghiera collettiva e la processione conclusiva.
La festa di Piedigrotta era anticamente una festa religiosa napoletana, ereditata dai Borboni, e si svolgeva nella notte tra il 7 e l’8 settembre, in occasione della Natività di Maria Vergine.
Si narra che durante le prime luci del mattino del 7 settembre, le vie e gli atri dei palazzi venivano addobbati per la festa, durante la quale sfilavano carri arricchiti con vere e proprie orchestrine con mandolini e chitarre. Le canzoni erano tante, ed erano al centro di questo favoloso movimento, ne venivano premiate cinque o sei, considerate le migliori, scritte ora da poeti di fama e da compositori di gusto, ora da gente che per mestiere faceva tutt’ altra cosa che scrivere testi canori.
In occasione quindi della Piedigrotta canora, nata nel 1835, ci fu un’esplosione di talenti che si espressero in dialetto e descrissero e cantarono in musica i sentimenti e i problemi della città . Dietro quei versi e quelle note, gli scrittori napoletani cercavano con disperata allegria di trattare episodi di vita, di costume e di gusto strettamente legati alla cronaca cittadina.
La festa di Piedigrotta, decreta l’Ottocento come il secolo d’oro della canzone napoletana, e con essa si afferma anche lo sviluppo dell’editoria popolare e nacque quindi l’industria musicale. “Ci furono pertanto profondi cambiamenti nella festa tradizionale: erano nati nuovi riti, nuovi ‘pellegrinaggi’, nuove mete per le feste settembrine”. Luca Torre, ci informa che i primi editori delle canzoni piedigrottesche furono modesti tipografi che stampavano rozzi foglietti volanti, fogli su cui venivano trascritti i testi delle canzoni più note e venivano venduti poi a un grano l’uno dai venditori girovaghi. All’autore invece veniva offerto qualche centinaio di copie e qualche carlino. Fin dal 1993 si diffuse l’idea di ripristinare la festa, allorquando si svolse la mostra “Piedigrotta che passione” al Castelnuovo, seguita appena tredici anni dopo da una nuova mostra al Palazzo Reale di Napoli, tuttavia solo nel 2007 l’amministrazione municipale decise di indire la nuova edizione della festa, affidandone l’organizzazione all’Ente Provinciale per il Turismo (EPT), nel quadro degli eventi estivi, riprendendo in parte le modalità tradizionali: le luminarie in via Piedigrotta, i mortaretti che annunziano l’inizio della festa la mattina dell’8 settembre, la sfilata dei carri allegorici sul lungomare, il concorso dei vestiti di carta, il concerto in Piazza del Plebiscito nonché la batteria di fuochi d’artificio a mare, di durata oltre 30 minuti, spettacolare tra l’altro per l’eco degli scoppi sulla collina del Vomero, durante il quale, il carro allegorico rappresentante il Vesuvio ha preso fuoco per un cortocircuito ed è andato completamente distrutto; questi ultimi sono stati, probabilmente, l’evento più apprezzato.
La nuova Piedigrotta, rinata nel 2007, ha visto accorrere molti fedeli di religione cattolica, anche perché la festa, nella tradizione dei “nove sabati”, nasce come corollario al pellegrinaggio settembrino verso Santa Maria di Piedigrotta allorquando i fedeli, nove settimane prima della festa, si davano tale appuntamento. Sono stati innumerevoli le occasioni di culto al santuario, quali la celebrazione della “messa degli artisti” (2 settembre), la concelebrazione della “Natività della Vergine” presieduta dall’arcivescovo di Napoli (8 settembre), la “Serenata alla Madonna” (10 settembre) e la concelebrazione del “SS. Nome di Maria” (12 settembre). Anche l’attività musicale è tornata ad essere esaltata, sia con il grande concerto del 7 settembre in piazza del Plebiscito, nel quale sono concorsi molti ospiti italiani e stranieri di grande prestigio (a cominciare da Massimo Ranieri e Bryan Ferry), sia con le “Audizioni di Piedigrotta”, svoltesi alla Rotonda Diaz, grazie all’esibizione di otto selezionati interpreti di brani inediti in lingua napoletana