Martedì 24 agosto ore 3:30, la bella Italia dorme! Sembra una notte d’estate come tante altre. A quest’ora tutto sembra tranquillo, silenzioso ma… solo 6 minuti più tardi qualcosa cambierà il futuro di tantissime persone. Ore 3:36 L’Italia centrale inizia a tremare: Amatrice e i paesi limitrofi si svegliano :un grosso boato, la gente piena di terrore scappa in strada, manca la corrente elettrica, si sentono sirene sfrecciare, le lancette degli orologi si fermano …E’ l’inizio di un incubo.
Nelle ore successive si lotta contro il tempo, soccorritori professionisti e volontari scavano, scavano e ancora scavano senza sosta con la speranza di salvare chi sfortunatamente è ancora rimasto sotto le macerie. Intanto le scosse continuano sesta sosta…
Sabato 27 agosto tutta l’Italia piange i suoi morti: 290 di cui 20 bambini, milioni sono gli sfollati e centinaia i feriti. Un bilancio pesantissimo.
Dopo la prima fase di choc causato dall’evento traumatico, iniziano le domande che ognuno si pone in silenzio o a gran voce e – forse – anche con rabbia.
Lo sappiamo bene che ogni tragedia ricorda all’uomo che deve fare i suoi conti con la natura e richiama alla mente un interrogativo esistenziale Dov’è Dio? Esiste una presenza soprannaturale in grado di fermare o di evitare eventi così traumatici per l’essere umano? E’ possibile che un Dio buono possa volere il male della sua creatura?
Tali eventi così traumatici, come un terremoto, rendono l’uomo fragile. La morte entra in scena, portando con se disperazione e crisi – in crisi. Si, l’uomo vive una crisi esistenziale dove vengono messi in discussione i propri valori tra cui quello trascendentale, così intimo, così profondo da minare la propria omeostasi , il proprio equilibrio.
In tale stato fuoriescono le probabili convinzioni frammentarie umane, dovute all’idea che tale Presenza sia una specie di bacchetta magica che debba – con una formula magica – evitare tali tragedie, per cui la responsabilità di un terzo che quasi quasi decide di distruggere o meno.
In questa riflessione non si tiene conto di un aspetto fondamentale umano la comunicazione con il Trascendente, un mettere in comune due entità di natura diversa la cui conoscenza e relazione richiede un incontro e un rapporto dove le due parti sono consapevoli delle proprie qualità , ma soprattutto la relazione diventa un luogo di dialogo che permetta all’uomo di conversare con il suo Creatore.
In questo dialogo duale gli interrogativi esistenziali ricevono accoglimento e risposta in quanto alla base c’è una conoscenza e una relazione intima.
A questo punto la domanda cambia non più Dio dov’è? Ma l’uomo dov’è? La sua responsabilità qual’è?
Lo scienziato tedesco Albert Einstein affermò che il male è l’assenza dell’ amore di Dio nei cuori umani e che quindi Dio non può aver creato il male!
E se fosse vero?