La battaglia contro l’installazione delle pale eoliche, a ridosso del Parco del Matese e della Valle del Tammaro, al confine tra Molise e Campania, non dà pace neanche ai tanti cittadini e politici che, lottano contro la deturpazione di un territorio di altissimo rilievo storico e culturale, e contro la devastazione del vicino sito archeologico. La questione, va avanti da anni, ed è seguita dal consigliere regionale del Molise Michele Petraroia, in prima linea al fine di arginare l’invasione selvaggia dell’eolico. Petraroia ha sottoposto la questione al Governo, con una denuncia finita sul tavolo di Franceschini 2 anni fa, ed oggi riaccende i riflettori denunciando la mancata convocazione nei procedimenti autorizzativi della Regione Molise e della Direzione Generale del Ministero dei Beni Culturali che pure erano intervenute con proprie note sul procedimento.
Linkabile l’ha incontrato dopo l’ incontro tenutosi in questi giorni al Consiglio Regionale della Campania. «La nostra- dichiara il consigliere- è una battaglia che coinvolge una serie di reti di associazioni di tutela ambientale, di comitati , amministratori locali, regionali e cittadini che lottano affinchè il massiccio del Matese, uno dei polmoni verdi dell’Italia centro meridionale, non venga deturpato e devastato con interventi invasivi. Chiediamo, invece la sua valorizzazione attraverso l’istituzione di un “Parco Nazionale del Matese”. Ricordo che solo nei comuni confinanti col parco del Matese e Valle del Tammaro si prevede l’installazione di 100 pale eoliche alte 150 metri. Sono pervenute anche richieste di trivellazioni da parte di società petrolifere. Abbiamo in quell’area la Valle dei Dinosauri tra Cusano Mutri , Morcone. E’ stato rinvenuto nel 1980 un esemplare di piccoli dinosauro, un territorio, ricco non solo a livello paesaggistico, ma anche paleontologico. Noi stiamo cercando id impostare una mobilitazione e una lotta sia a livello nazionale che locale. Abbiamo fatto-continua- una manifestazione nell’area archeologica dell’antichissima città Sannito romana Saepinum-Altilia che risale al IV secolo a.c e che rischierebbe di essere travolta dalla realizzazione di questi impianti».
Una sinergia tra Molise e Campania. «Ho avuto-continua Petraroia- un incontro presso la Giunta Regionale della Campania con il Vicepresidente assessore all’ambiente Fulvio Bonavitacolo ed Erasmo Mortaruolo, consigliere regionale sannita. Ho avuto la possibilità di consegnare il materiale di studio raccolto in questi anni all’assessore Lucia Fortini. C’ è stato un incontro anche con il sindaco di Napoli e l’assessore al lavoro perché c’è una mobilitazione dei piccoli comuni dell’area del Tammaro che notoriamente non riescono ad avere un grande potere negoziale. Un’ alleanza grazie alla quale anche la città di Napoli interviene e si mobilita appoggiando la nostra lotta ed esprimendo solidarietà per noi che, proviamo a resistere contro le multinazionali dell’eolico. Vogliamo preservare un patrimonio di rara bellezza e consegnarlo alle future generazioni esattamente come lo abbiamo ricevuto. Questa lotta va avanti da 15 anni, e non ci fermeremo».