È preoccupante l’atteggiamento letteralmente schizofrenico, dal punto di vista politico e istituzionale, della maggioranza arancione al Comune di #Napoli.
Mentre un pezzo ieri era in piazza (sono umanamente dispiaciuta e vicina alla collega consigliera De Majo per quanto le è accaduto) a guidare le contestazioni di un paio di gruppetti composti da una trentina di ragazzi e bollava come passerella l’evento del San Carlo, l’altra parte degli arancioni era nel Teatro, dove recitava il tira e molla alla richiesta di incontro con Matteo Renzi.
Luigi de Magistris inasprisce il conflitto politico con Renzi e poi lo usa per rompere col Governo sul terreno istituzionale. Non va proprio bene. Un conto sono le diverse e legittime differenze politiche, un altro i ruoli istituzionali. Non ci stancheremo mai di dirlo finché sarà necessario: il Comune non può andare avanti in questo modo, perché chi ne riceve un danno sono i cittadini e la città tutta.
Il Comune di Napoli, tra i soggetti metropolitani, è l’unico in Italia che ancora non ha sottoscritto, per scelta di de Magistris, il Patto col Governo per far partire 300 milioni di investimenti, mettendo così a rischio tutto il programma di interventi, mentre il Sindaco continua a non spiegare le motivazioni tecniche della mancata firma. Altri importanti dossier, da Scampia a Napoli Est, dal Porto fino a Bagnoli, sono penalizzati fortemente da questo atteggiamento di Palazzo San Giacomo.
Da parte di de Magistris non c’è motivazione che tenga a questa rottura istituzionale così prolungata: nella passata amministrazione de Magistris ha dialogato con la Provincia guidata da Luigi Cesaro su un tema così delicato come la rimozione e il trasporto all’estero dei rifiuti, e ora non può farlo col governo Renzi, con Nastasi commissario, su Bagnoli? È legittimo contestare politicamente ogni provvedimento che non si condivide, ma poi le leggi dello Stato, come quella su Bagnoli, si rispettano e si applicano.
È troppo evidente questa contraddizione per non apparire come una strumentalizzazione politica, che forse ha portato qualche consenso a de Magistris, ma, lo ribadiamo, sta facendo tanto male a Napoli.