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Cardinale Sepe:coscienza critica per Napoli. La speranza suo punto cardine

Di Mario Aurilia

Il primo luglio 2006 iniziava il ministero pastorale nella Arcidiocesi di Napoli del Cardinale Crescenzio Sepe, dopo che papa Benedetto XVI lo aveva nominato a capo della più importante realtà ecclesiale del Mezzogiorno d’Italia.
Per fare un bilancio sul decennio episcopale l’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) e la Diocesi partenopea hanno promosso un convegno dal titolo “La passione per Napoli. I discorsi alla Città e il magistero sociale del Cardinale Crescenzio Sepe”. All’evento hanno preso parte il procuratore antimafia Franco Roberti, il filosofo Aldo Masullo, l’editorialista del Corriere della Sera Marco De Marco e don Tonino Palmese.
Il Cardinale Sepe, dopo essere stato scelto da Giovanni Paolo II prima come segretario generale del Giubileo dell’Anno 2000 e poi prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, fu nominato nel 2006 Arcivescovo di Napoli da papa Benedetto XVI. Nel capoluogo partenopeo all’epoca imperversava la faida di camorra di Scampia. Una guerra che aveva lacerato la difficile periferia partenopea e non solo. Proprio da Scampia, Sepe volle partire per il suo nuovo incarico. Da subito il tipico gesto mutuato da papa Woytila, baciare la terra, la terra insanguinata di Scampia. Il Cardinale entrò subito nei cuori dei napoletani con una esortazione ormai divenuta famosa: “A Maronn v’accumpagna”, affidando così totalmente a Maria i drammi di Napoli.
Sin dall’inizio il Cardinale Sepe capì che bisognava ricostruire un legame di fiducia con la città. Un legame che purtroppo le istituzioni avevano interrotto da tempo. Il monito più grande del porporato diverrà: “Non rubate la Speranza!”. Rivolgendosi, soprattutto, a coloro che avevano responsabilità politiche.
Il filosofo Masullo ha voluto soffermarsi sul ruolo politico che ha avuto il magistero di Sepe, dicendo che il porporaIl primo luglio 2006 iniziava il ministero pastorale nella Arcidiocesi di Napoli del Cardinale Crescenzio Sepe, dopo che papa Benedetto XVI lo aveva nominato a capo della più importante realtà ecclesiale del Mezzogiorno d’Italia.
Per fare un bilancio sul decennio episcopale l’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI) e la Diocesi partenopea hanno promosso un convegno dal titolo “La passione per Napoli. I discorsi alla Città e il magistero sociale del Cardinale Crescenzio Sepe”. All’evento hanno preso parte il procuratore antimafia Franco Roberti, il filosofo Aldo Masullo, l’editorialista del Corriere della Sera Marco De Marco e don Tonino Palmese.
Il Cardinale Sepe, dopo essere stato scelto da Giovanni Paolo II prima come segretario generale del Giubileo dell’Anno 2000 e poi prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, fu nominato nel 2006 Arcivescovo di Napoli da papa Benedetto XVI. Nel capoluogo partenopeo all’epoca imperversava la faida di camorra di Scampia. Una guerra che aveva lacerato la difficile periferia partenopea e non solo. Proprio da Scampia, Sepe volle partire per il suo nuovo incarico. Da subito il tipico gesto mutuato da papa Woytila, baciare la terra, la terra insanguinata di Scampia. Il Cardinale entrò subito nei cuori dei napoletani con una esortazione ormai divenuta famosa: “A Maronn v’accumpagna”, affidando così totalmente a Maria i drammi di Napoli.
Sin dall’inizio il Cardinale Sepe capì che bisognava ricostruire un legame di fiducia con la città. Un legame che purtroppo le istituzioni avevano interrotto da tempo. Il monito più grande del porporato diverrà: “Non rubate la Speranza!”. Rivolgendosi, soprattutto, a coloro che avevano responsabilità politiche.
Il filosofo Masullo ha voluto soffermarsi sul ruolo politico che ha avuto il magistero di Sepe, dicendo che il porporato ha sempre avuto come punto cardine la Speranza, soprattutto nei confronti dei giovani, che rappresentano le “derrate” della nostra società e rischiano di andare perdute.
Napoli è afflitta anche da un atavico legame con la criminalità. Il procuratore Roberti ha voluto sottolineare <>. Secondo il procuratore nazionale antimafia, la camorra può essere sconfitta solo se uniti ed ha riconosciuto il ruolo di Sepe nel dare precise direttive ai parroci contro i criminali che chiedono di avvicinarsi ai sacramenti.
Don Tonino Palmese, che ha introdotto il convegno, ha voluto ricordare la parabola della Samaritana, per descrivere il magistero del Cardinale Sepe. Infatti, secondo Palmese <.lasciare la brocca delle nostre appagate convinzioni cercando ciò che ci unisce e non ciò che divide, vivendo non da solo, ma con gli altri la nostra città>>.

 

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