Una delle celebrazioni più attese ed amate dai napoletani è la Festa di San Gennaro ed anche in questo 19 settembre 2016 è previsto un fitto programma di eventi religiosi e culturali per rendere omaggio al patrono di Napoli. Secondo la tradizione, il sangue di san Gennaro si sarebbe sciolto per la prima volta ai tempi di Costantino I, quando il vescovo Severo (secondo altri il vescovo Cosimo) trasferì le spoglie del santo dall’Agro Marciano, dove era stato sepolto, a Napoli. Durante il tragitto avrebbe incontrato la nutrice Eusebia con le ampolline del sangue del santo: alla presenza della testa, il sangue nelle ampolle si sarebbe sciolto. Storicamente, la prima notizia documentata dell’ampolla contenente la presunta reliquia del sangue di San Gennaro risale soltanto al 1389, come riportato nel Chronicon Siculum (ma dal testo si può dedurre che doveva avvenire già da molto tempo): nel corso delle manifestazioni per la festa dell’Assunta di quell’anno, vi fu l’esposizione pubblica delle ampolle contenenti il cosiddetto “sangue di San Gennaro”. Il 17 agosto 1389 vi fu una grandissima processione per assistere al miracolo: il liquido conservato nell’ampolla si era liquefatto “come se fosse sgorgato quel giorno stesso dal corpo del santo. Oggi le due ampolle, fissate all’interno di una piccola teca rotonda realizzata con una larga cornice in argento e provvista di un manico, sono conservate nella cassaforte dietro l’altare della Cappella del Tesoro di San Gennaro. Delle due ampolle, una è riempita per 3/4, mentre l’altra più alta è semivuota poiché parte del suo contenuto fu sottratto da re Carlo di Borbone che, divenuto re di Spagna, lo portò con sé. Tre volte l’anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 19 settembre e per tutta l’ottava delle celebrazioni in onore del patrono, ed il 16 dicembre), durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall’arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. La liquefazione del tessuto durante la cerimonia è ritenuto foriero di buoni auspici per la città; al contrario, si ritiene che la mancata liquefazione sia presagio di eventi fortemente negativi e drammatici per la città. San Gennaro rappresenta una delle figure più importanti del panorama partenopeo e possiamo affermare senza dubbio che il Santo è noto e venerato in tutto il globo.Come ogni anno la città di Napoli si veste a festa per quella che è una festa religiosa, ma anche una ricorrenza mista con credenze e superstizione che ,si fondono in attesa del famoso miracolo della liquefazione. Secondo la tradizione il sangue del martire , raccolto dopo la sua decapitazione nel 305 d.C. da una donna e conservato in due ampolle conservate oggi in una cassaforte con doppia serratura nel Duomo di Napoli. Il genere la celebrazione segue un programma ben definito : – alle 8.45 apertura con le doppie chiavi della cassaforte per estrarre la teca con le ampolle del sangue di San Gennaro; – alle 9.00 processione con il cardinale e la deputazione della Real Cappella; – alle 9.15 inizio delle preghiere propiziatorie e omelia del cardinale. Non appena si verifica il “miracolo”, da Castel dell’Ovo verranno sparati ventuno colpi di cannone per annunciarlo alla città. In caso negativo, continueranno le invocazioni fino al momento della liquefazione. In particolare quest’anno, gli appuntamenti si snoderanno lungo tutto il mese, fino ad arrivare ad ottobre, con una serie di processioni, concerti, spettacoli e cerimonie, compreso naturalmente il tanto atteso miracolo dello scioglimento del sangue che avverrà nel Duomo. Ma gli eventi avranno anche altre sedi, come il Museo Diocesano, il Lungomare Caracciolo, i Decumani e le piazze più importanti di Napoli . Questa celebrazione oltre a ricalcare la storia del Santo, mette in primo piano anche la cultura della città partenopea , devota alla tradizione .