Napoli- “Il premier alla conferenza nazionale sulla disabilità annuncia che anche nel 2017 continuerà ad aumenterà i fondi per il welfare e in particolare per i disabili. A rendere serie e credibili le sue parole sono, indipendentemente dalle valutazioni di ciascuno, le scelte già compiute e portate a casa sino ad ora da lui e dal governo su questo fronte: aumento fondo per la non autosufficienza per la prima volta dopo anni di continui tagli e varo, finalmente, di un provvedimento di contrasto alla povertà.
Tutto ciò mentre l’Europa continua a imporre vincoli finanziari stringenti e soffocanti, contro i quali anche, e proprio oggi, lo stesso premier, senza la necessità di ricorrere a rivoluzioni demagogiche e populiste, dice parole forti e chiare. Ecco perché appare davvero il solito inconcludente piagnisteo scarica barile quello del sindaco di Napoli che invece, su questo terreno, continua a tagliare risorse e fondi destinati al welfare in città. Sono infatti 130 i milioni tolti dall’amministrazione sulle politiche sociali in tre anni“.
Queste le parole di Valeria Valente, capogruppo del Pd al Comune di Napoli che, commentando le dichiarazioni di Matteo Renzi, si aggancia ai tagli effettuati dalla giunta De Magistris in materia di politiche sociali.
“Evidentemente,-continua- a differenza di quanto continua a dichiarare, non la considera una priorità e sopratutto non sa giustificare e motivare le sue scelte se non incolpando puntualmente il governo. Mai da parte di questo sindaco dopo oltre cinque anni di governo un’assunzione di responsabilità. O è colpa della situazione ereditata e quindi dei governi cittadini precedenti o delle scelte del governo nazionale. Ma per quanto pensa di poter essere credibile? Dopotutto, alcuni consiglieri di maggioranza, solo dopo aver votato positivamente il bilancio, si sono resi conto per esempio che mancavano i fondi per l’assistentato materiale scolastico e, oggi, protestano insieme a chi, per diritto, dovrebbe usufruire di quei servizi e ai lavoratori del comparto.
Il bilancio, approvato in ritardo ma discusso in fretta e furia, calpestando il consiglio comunale espressione di tutta la città, alla faccia della democrazia e della trasparenza, si sta rivelando insomma una coperta più che corta, come forse pure può essere, intanto e di sicuro una coperta cucita male, e lavata con l’acqua pubblica a secco di cda”.