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Siria, interrotti i contatti militari Usa-Russia

Il Dipartimento di Stato americano ha sospeso i contatti bilaterali con la Russia sulla Siria. Lo afferma il Dipartimento di Stato, sottolineando che userà “canali di comunicazione con la Russia”.
‘Siamo molto preoccupati per la situazione politica in Siria”: la ”pazienza di tutti” con la Russia in Siria ”e’ finita”. Lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, sottolineando che serve una transizione politica.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama “valuterà una serie di opzioni” nei prossimi giorni, compresa – ma non esclusivamente – la possibilità di sanzioni contro la Russia alla luce degli ultimi sviluppi circa gli sforzi diplomatici sulla Siria, secondo quanto riferisce la Casa Bianca.

Washington non ha rispettato gli accordi sulla Siria e ora sta cercando di scaricare la colpa su qualcun altro: è la prima reazione di Mosca, attraverso la portavoce del ministero degli Esteri, citata dalla Tass, alla decisione annunciata dagli Usa di aver sospeso i contatti bilaterali.

“Non è una decisione che abbiamo preso alla leggera”, afferma il Dipartimento di Stato Usa, sottolineando che la Russia non ha tenuto fede ai suoi impegni. “La Russia e il regime siriano hanno deciso di seguire la strada militare, non in linea con la fine delle ostilità, come dimostrato dagli attacchi nelle aree civili, mirando su infrastrutture essenziali come gli ospedali e prevenendo l’arrivo degli aiuti umanitari ai civili, incluso l’attacco del 19 settembre a un convoglio di aiuti umanitari”.

Tutti i contatti fra le forze militari russe e quelle americane “sono stati recentemente interrotti”. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov citato dalla Tass. Gatilov ha anche sottolineato che Mosca sta cercando di ripristinare l’accordo con gli Usa sulla tregua in Siria. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha comunque ribadito che la Russia crede che sia importante evitare il “collasso” dell’accordo Usa-Russia.

Almeno tre persone sono state uccise oggi in un nuovo raid aereo che ha colpito uno dei maggiori ospedali di Aleppo est, sotto il controllo degli insorti, già colpito altre due volte in analoghi attacchi nell’ultima settimana. Lo ha detto all’agenzia Ap un rappresentante dell’Associazione medica americana, che sostiene la struttura sanitaria. Secondo il portavoce, Adham Sahlul, una bomba ad alto potenziale è stata sganciata oggi davanti all’entrata dell’ospedale, rendendolo ormai inservibile.

Alcune scuole di Aleppo est, la parte della città messa a ferro e fuoco da raid aerei russi e governativi, hanno riaperto nelle ultime 48 ore ma “con enormi difficoltà logistiche e di sicurezza”. Lo affermano sui social network alcuni gruppi di insegnanti e presidi di Aleppo est, la zona assediata dalle forze governative perché controllata da insorti. Nei quartieri orientali della città contesa sopravvivono, secondo l’Onu, circa 300mila persone tra cui circa 25mila miliziani. Ci sono circa 100mila minori e la maggior parte di loro non partecipano da tre anni a regolari anni scolastici.

Ansa

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