Un importante documento di battesimo
Nel corso dell’ultima visita guidata nel ventre di Napoli vi è stata
l’occasione di visionare antiche chiese aperte per l’occasione, ricche
di dipinti inediti che mi propongo quanto prima d’illustrare in un
articolo, curiosità come il famigerato bastone di San Giuseppe, da cui
la nota frase in vernacolo: “Non sfrocoliate ‘a mazzarella e San
Giuseppe”; una elegante cassa da morto da utilizzare in condominio dai
soci di una illustre arciconfraternita nel giorno fatidico del
trapasso.
Ed inoltre nella chiesa di San Giuseppe dei Vecchi si è potuto
consultare l’archivio parrocchiale: una miniera inesauribile di
notizie tra processetti matrimoniali, certificati di battesimi e di
morte.
Tra questi spiccava per la gioia degli storici del futuro, ai quali lo
proponiamo, il certificato di battesimo di un illustre personaggio
napoletano, che indichiamo con tutti i suoi nomi: Achille, Giovanni,
Antonio, Gertrude. Ma come Gertrude? Un nome femminile per il celebre
Pelide? Spiegazione semplicissima: Gertrude è la protettrice dei
neonati e da secoli tutti i rampolli del nobile casato della Ragione,
maschi o femmine che siano, lo tengono come nome secondario. Al fianco
del documento battesimale, 1 giugno 1947, è riportata la data del
matrimonio, avvenuto nella famosa chiesa di Santa Chiara il 15
settembre 1973, quando il focoso Pelide impalmò una giovane fanciulla
che rispondeva e risponde ancora dopo 43 anni al nome di Elvira
Brunetti. E sulla destra vi è ancora uno spazio vuoto che attende e
attenderà a lungo, forse invano, a causa dell’ l’immortalità del
personaggio, la data e la località del decesso