Continuano le indagini per far luce sul suicidio di Tiziana Cantone, l’ultimo atto dovrebbe essere la lettura dei dati del cellulare di Tiziana, un Iphone. Per accedere a questi dati il pm titolare dell’inchiesta, Rossella Esposito, dovrebbe avere il beneplacito dalla Apple. In passato la azienda fondata da Steve Jobs aveva negato il consenso al governo americano che voleva accedere a un I- phone per reati riguardanti lo spaccio di stupefacenti: “Forzare la Apple a sbloccare i dati minaccerebbe la fiducia tra la Apple e i clienti e rovinerebbe la reputazione del brand”- tuonò la Apple. La Google scese a fianco della Apple assicurando che anche loro avrebbero tutelato la privacy dei loro clienti. Le autorità statunitensi obiettarono che «Apple sembra opporre le sue obiezioni sulla base della combinazione di un percepito impatto negativo sul modello di business, sulla reputazione e sulla strategia di marketing. Così facendo avrebbe scelto ripudiare pubblicamente la decisione della magistratura invece di assistere gli sforzi di indagare pienamente un attentato letale». La disputa è ancora aperta. Riuscirà invece la procura di Napoli a ottenere dalla Apple l’accesso del dispositivo della Cantone? Terranno conto del fatto che si tratta di un caso diverso, dal momento che Tiziana purtroppo non è più tra noi e che l’accesso al suo dispositivo servirebbe soprattutto a renderle giustizia?
Raimondo E. Casaceli