Nel corso della notte è morto Luciano Rispoli, ultimo superstite di una televisione pacata e mai urlata. Nato nel 1932 entra in Rai nel 1954 vincendo un concorso per telecronista ma la sua carriera parte come dirigente. In qualità di responsabile del varietà supervisiona i testi delle riviste radiofoniche e televisive, diversi autori lamenteranno di una eccessiva censura sui testi ma d’altra parte era quella che i sociologi chiamano paleo televisione, dove il partito di governo, la democrazia cristiana, imponeva controlli molto rigidi sui contenuti. Tra il 1977 e il 1987 dirige il dipartimento scuola educazione della Rai e idea e conduce la trasmissione Parola mia, grazie alla quale raggiungerà la notorietà televisiva. Nel 1990 lascerà la Rai per passare a Tele Montecarlo dove condurrà il Tappeto volante, trasmissione che poi, dopo il fallimento di Tele Montecarlo, si trasferirà prima sul circuito Odeon TV e poi su Rai Sat. Negli anni 2000 diraderà le sue apparizioni televisive, nel 2008 Antonio Ricci lo nomina presidente della giuria di giornalisti del programma che svolgeva la selezione per le veline di Striscia la Notizia e nel 2010 esegue per Roma uno una serie di interviste a protagonisti dello spettacolo. Lascia la moglie Teresa Betto, le cui nozze erano state celebrate da Padre Pio, e tre figli.
Raimondo E. Casaceli