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RENZI IN PIAZZA DEL POPOLO,ABBIAMO RIASSUNTO I PASSAGGI PRINCIPALI DEL SUO INTERVENTO.

“Basta vedere l’italia come una lunga sequela di problemi irrisolvibili. Essere progressista significa di guardare al futuro, costruire il futuro senza aspettarlo. Tocca a noi decidere se costruire il futuro o fare come quando passa il treno e non si sale: per paura, per pigrizia, per ritardo. Noi ci dobbiamo salire sul treno e guidarlo”. Con queste parole il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha salutato la piazza gremita dai tanti militanti che sono arrivati oggi a Roma per sostenere il Pd e il Sì al referendum del 4 dicembre. Ore di musica e testimonianze che hanno animato Piazza del Popolo di Roma fino all’intervento conclusivo di Renzi.

Abbiamo riassunto in pillole i passaggi principali del suo intervento :

Referendum – “L’unico partito della nazione è quello del No. Quello che vuole dire solo No, sempre No, soltanto No”

“Perchè si dice di No? Perché non l’ho pensata io, sostiene la vecchia guardia che dice ‘se la scrivevamo noi sarebbe stata meglio’, può darsi, il punto è che non l’hanno scritta, l’hanno discussa, contestata, chiacchierata, digerita e poi si sono dimenticati di scriverla. Il fatto che voi avete fallito non vuol dire che dovete far fallire noi”.

“D’Alema ha detto parole sugli anziani che vorrei fossero parole scappate per sbaglio. Il punto è un altro, come mi ha detto qualche sindacalista dei pensionati che è qui: ‘noi votiamo sì, perché li abbiamo visti all’opera’”

“La riforma costituzionale ci consentirà di arrivare a essere come gli altri Paesi in termini di qualità delle decisioni: non è il punto di arrivo ma di partenza, senza la quale si riparte dal via dopo trentacinque anni dando l’idea di una politica inconcludente. Vi rendete conto del rischio che stiamo correndo?”

“Perché dopo aver votato sei volte Sì adesso hanno cambiato idea? Forza Italia aveva detto di Sì ma il Pd ha individuato un presidente della Repubblica che a loro non andava bene e hanno cambiato idea. Io sono orgoglioso che il presidente della Repubblica sia Sergio Mattarella, un galantuomo. Perché noi siamo pronti a fare tutto, il compromesso più alto e più nobile, ma sui valori fondamentali del Paese non ci sono accordi alla meno e inciuci possibili. L’ho detto che nel patto del Nazareno non c’era presidente della Repubblica. Visto chi aveva ragione?”

“Io vi propongo 5 serate, una pizza con i condomini, i colleghi e gli proponete il quesito. Noi vogliamo convincere quante più persone ma in questo tempo di odio, di violenza e intolleranza, di insulti per chi vota Sì, facciamo vedere che il Pd costruisce una comunità in Italia, non accetta che diventiamo codici fiscali. Non fate politica nei circoli, chiusi a chiave dentro gli equilibri interni ma spalancate le finestre al mondo fuori. Basta litigi, discussioni riprendiamoci il paese”.

Italicum – “La legge elettorale è stata per settimane il tema di discussione e voi sapete che secondo me è un tema ingiusto perché a mio giudizio questa legge va bene, ma compito di chi fa politica è farsi carico di altri. E allora non abbiamo aperto ma spalancato le porte sulla legge elettorale. Ora non si usi la legge elettorale come alibi perché siamo pronti a cambiarla. Il punto non è più questo ma è se vogliamo continuare a guardare soltanto la nostra storia o ci va di parlare finalmente del futuro del Paese”

Europa – “Europa sembra aver smarrito l’anima. Vi chiedo di fare una battaglia per restituire l’anima al continente europeo che ora gira la testa da un’altra parte, che oggi fa finta di non vedere che se si tirano su i muri si rischia di rimanerci nei muri”.

“Non si può continuare con un’europa che è altruista quando si tratta di prendere i nostri soldi e egoista quando si parla di immigrazione”.

“Quando Orban dice che il problema è l’Italia ricordo a Orban che l’Italia è tra i paesi non solo contributori ma si è messa in gioco per garantire la libertà. Prima di parlare dell’Italia si sciacquino bocca”.

“Noi diciamo che siccome nel 2017 casualmente a Roma si riuniranno i capi di governo e in Ue arriva a scadenza il tema del fiscal compact, noi non accetteremo di inserirlo nei trattati Ue”.

“La politica economica così non va: Obama ci insegna che in periodo di crisi unica cosa è ritornare alla crescita e basta con l’austerità”

“C’è ancora una cosa da fare: liberare il Paese dal peso eccessivo della burocrazia, della tecnocrazia, di quei vincoli europei che non servono a niente. E per questo serve il Pd perché se non lo facciamo noi, non lo fa nessuno. Gli altri hanno già dimostrato quello che erano capaci o incapaci di fare”

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