Il Referendum del quattro dicembre si sta caricando di una pluralità di significati. Non leggo o ascolto si o no ai cambiamenti ipotizzati, per comprenderli, valutali, soppesarli. C’è chi vota per la Riforma, chi per far cadere Renzi, chi per la legge elettorale, chi per la democrazia, chi per cambiare il segretario del PD.C’è chi sogghigna,chi si monta la testa. La sola cosa ragionevole è che ognuno di noi si deve caricare sulle spalle la propria dose di torto o ragione e soprattutto il convincimento che dopo il voto occorre unire,riconnettere,ripartire insieme,nel Paese.
Il quesito che avremo davanti non consentirà distinguo. Non saremo,in altri termini, chiamati a decidere tra diverse ipotesi possibili. Dovremo dire soltanto se vogliamo che sia mantenuto intatto il vecchio ordinamento o che vengano introdotti degli aggiornamenti, perchè di questo si tratta, nella parte che regola questioni essenziali per la vita del nostro Paese:la fiducia ai governi, la natura del Senato, i rapporti tra le due Camere, la snellezza delle procedure di approvazione delle leggi, la distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni,il ridimensionamento dei costi della politica. Con la legge Del Rio sono state abolite le Province,ora vengono eliminate anche dalla Costituzione.L’eccesso di burocrazia è sicuramente un male per l’Italia.
Ed allora perchè tanti falsi problemi sulla riforma?
E come se al professore di storia che fa una domanda allo studente,lo stesso risponda che i suoi genitori sono separati!
La riforma è sicuramente un’occasione per rendere più efficiente la politica. Molti manifestano il proprio no per timore che Renzi abbia troppo potere se vincerà il SI. Chi ha letto bene la riforma si è reso conto che ci sono molti contrappesi che frenano il potere del premier. Ma riformatori falliti e populisti incazzati non sono credibili.
La Riforma approvata dai due rami del Parlamento,dopo trent’anni di discussioni e dopo un lungo e complesso itinerario tra Camera e Senato,riguarda la seconda parte della Costituzione,ovvero quella che interessa i meccanismi di funzionamento del nostro ordinamento democratico.
L’efficienza del sistema politico è un diritto dei cittadini. Il SI è la speranza,il NO è la conservazione e la paura.