Nel suo sorprendente magistero e, specialmente, nella “Evangelii gaudium” Papa Francesco ci ha presentato un volto particolare della Chiesa.”Chiesa in uscita”, cioè proiettata verso la comunità degli uomini, meno autoreferenziale,meno attaccata al potere, alle ricchezze, una Chiesa che serve,non si serve degli altri, una Chiesa aperta, inquieta, un “Ospedale da campo”,preparata ad accogliere tutti e curare le ferite dell’uomo di oggi,smarrito,confuso,povero,emarginato.
Una Chiesa che vive le opere di Misericordia corporale. Purtroppo accanto a tante fiammelle che si sono accese ci sono tante ombre che continuano ad esistere nel cammino pastorale:tanti preti e vescovi che non vivono la generosità e la responsabilità.
Papa Francesco in più occasioni è stato netto:”Triste vedere preti e Vescovi attaccati ai soldi.”
Mai nessun Pontefice,prima di Francesco,su questi argomenti,era stato così esplicito. Nella Chiesa i pastori devono vincere la tentazione di una doppia vita, “si servono degli altri”, anzichè servire. Sono gli arrampicatori, gli attaccati ai soldi. Papa Francesco è ancora più esplicito, chiama le cose per nome e cognome:”La Chiesa deve parlare con la verità ed anche con la testimonianza:la testimonianza della povertà.Se un credente parla della povertà o dei senzatetto e conduce una vita da faraone questo non si può fare.”
Certo si tratta di eccezioni,anche gravi.Mi fanno perfino rabbia, perchè ti senti “tradito”. che amiamo la Chiesa con passione, con lucidità,con semplicità,non la vogliamo vedere sporca. C’è chi dà il sangue per stare vicino alle persone più emarginate;fa male leggere di chi spreca soldi e generosità. Il potere umano emerge e stenta a cedere il passo alla Chiesa che vuole Dio.
Il popolo di Dio sente dov’è il Vangelo delle beatitudini,la stragrande maggioranza dei vescovi e dei sacerdoti vede Papa Francesco come una benedizione,una risorsa.
Più che risentirsi per quello che dice Bergoglio, si riparta, con più slancio e generosità, con più aperture pastorali per una Chiesa con e dei poveri. Chi usava anni fa temi e considerazioni ecclesiali e pastorali che oggi sono il patrimonio di papa Francesco è stato etichettato e spesso emarginato nella Chiesa.
La povertà è un elemento costitutivo della Chiesa.