L’associazione dei partigiani (Anpi) di Treviso ha le idee chiare: la senatrice del Pd Laura Puppato non può essere iscritta. Il motivo? La presa di posizione pubblica della Puppato a favore del “Sì” al referendum per cambiare la Costituzione. Eppure Laura Puppato non è sola. Sono molti gli iscritti che la pensano diversamente dal No, la linea portata avanti ufficialmente dall’Anpi. E che ora in base alla posizione assunta sul caso Puppato in teoria potrebbero rischiare lo stresso trattamento, nel caso facciano propaganda.
La vicenda è avvenuta mesi fa, ma è emersa solo ora. A giugno la senatrice Pd è venuta a sapere che avrebbe avuto difficoltà a rinnovare la tessera alla sezione di Montebelluna, dove risiede. A quel punto la sezione vicina di Crespano del Grappa ha dato la disponibilità all’iscrizione.
Il responsabile Lorenzo Capovilla ci ha spiegato: “Ho accettato la richiesta perché ritengo che ogni iscritto sia libero di esprimersi. Una scelta che si basa sui valori fondanti del movimento partigiano che ha raccolto e consente, da sempre, un pluralismo di voci. Molti iscritti voteranno Sì. Che facciamo? Dovremmo espellere anche loro? Espellere Napolitano? Renzi? Sono iscritti Anpi. Trovo assurdo il diniego della tessera”.
La pensa diversamente Umberto Lorenzoni, partigiano e presidente dell’Anpi di Treviso che ha annunciato in un’intervista alla Tribuna di Treviso: “Non appena dalla sezione di Crespano mi arriverà la richiesta di rinnovo della Puppato, gliela straccerò e le ridarò indietro i soldi dell’iscrizione: chi fa propaganda per il Sì al referendum, di fatto, fa propaganda contro l’Anpi. E quelli di Crespano mi sentiranno, poiché sembrano non essere al corrente della direttiva nazionale dell’associazione che dice chiaramente che si vota No. E a Treviso è passata all’unanimità”.
Contatto da Unità.tv Lorenzoni, seppure con alcune resistenze, ci ha spiegato che “non è vero che la Puppato è stata espulsa. E’ che semplicemente non può iscriversi. E ha annunciato che manderà una nota con l’intera ricostruzione della vicenda”.
Incalzato per telefono ha tentando di minimizzare la vicenda: “Di certo non corriamo dietro alla Puppato. Abbiamo altri problemi: se non lo sa Trump ha vinto in America. Non c’è stata nessuna riunione in cui si è parlato di questa iscrizione. Non c’è nessuna procedura di espulsione. Ma non si può fare propaganda per il Sì con la tessera dell’Anpi. Non siamo il Partito Democratico, noi”.
Laura Puppato ci racconta di aver ricevuto tantissimi messaggi di sostegno e solidarietà: “Leggo stamattina di essere prossima all’espulsione. Pensavo di essere iscritta ad un’associazione che tutela la libertà. Così dovrebbe essere. L’Anpi sta commettendo il più grosso errore della sua storia. Intanto perchè questa è una riforma che rafforza le regole democratiche. Stiamo esattamente costruendo la seconda parte della Costituzione così come l’avevano immaginata i padri e madri fondatori della Repubblica. Quello che sta succedendo ha il sapore della pretestuosità e di un odio che si spiega solo con un aperto conflitto con il Pd rappresentato da Renzi. E comunque la libertà esprimersi dovrebbe essere sempre tutelata. Senza essere cacciati via”.
Alla fine a polemica scoppiata interviene anche il presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia, che concorda con la decisione presa: “Il comitato provinciale di Treviso sostiene che la senatrice non si limita ad avere un’idea contraria alla linea decisa dal congresso dell’Anpi, ma si mobilita, fa propaganda contro quella linea con la costituzione di comitati e banchetti per il Sì. Esiste un deliberato del primo Comitato nazionale, che si è riunito il 24 maggio, sui limiti alla dissidenza. In questo deliberato si raccomanda di non manifestare atteggiamenti contrastanti con la linea assunta dal congresso dell’Anpi a favore del no. Se la senatrice partecipa a banchetti per il Sì, si tratta di un atto apertamente contrario a quanto deciso dal congresso e idealmente si mette fuori. In altri termini, gli associati dell’Anpi non possono non tener conto di quello che l’Anpi stesso ha deciso. La dissidenza è consentita, ovviamente, ma un certo senso di appartenenza bisogna averlo”. In secondo luogo, aggiunge il presidente nazionale Anpi, “il comitato provinciale di Treviso riferisce che la senatrice Puppato ha avuto una tessera dell’Anpi, ma da una sezione che non è quella territorialmente competente, violando in questo caso il regolamento, che lo vieta”. Smuraglia osserva tuttavia che “non saranno prese decisioni disciplinari contro nessuno. Il Comitato provinciale di Treviso chiede alla senatrice di poter discutere con lei sulle modalità di stare nell’associazione. Il mio consiglio è che si incontrino e chiariscano questa vicenda”.
“Farò ricorso ai probiviri, non per me ma per chi è morto per permettermi di vivere in una Repubblica democratica”, annuncia alla fine Laura Puppato.