“Si aprono quindici giorni particolarmente belli, importanti: decideranno il futuro del nostro Paese. Questo referendum non è l’obiettivo della vita di nessuno di noi, ma se riusciamo a far voltar pagina all’Italia il nostro Paese sarà in grado di incidere” in Europa. “A voi la scelta se scrivere la storia o rimpiangerla, la questione è tutta lì”. Lo dice il premier Matteo Renzi a un’iniziativa per il Sì a Benevento. “Per il governo io non ero la prima scelta, ero l’ultima spiaggia. E se dopo mille giorni siamo in presenza di numeri positivi ma non ancora soddisfacenti è perché il Nord viaggia a una velocità soddisfacente e il Sud non è ancora ripartito”, aggiunge. Ora “iniziano i quindici giorni in cui si possono finalmente cambiare le cose”, aggiunge.Tensioni e cariche sui manifestanti anti-Renzi anche a Benevento, come accaduto altre volte al Sud quando il premier ha fatto visita. Epicentro degli scontri via dei Rettori tra le forze dell’ordine ed alcuni manifestanti scesi in piazza in occasione della visita del presidente del Consiglio dei ministri. Si è registrata l’esplosione di alcuni petardi e l’accensione di fumogeni mentre la polizia ha bloccato i manifestanti.
Poi tappa a Caserta.Qui, quando è arrivato De Luca, Renzi ha detto scherzando: «Non fa niente che sei arrivato in ritardo, basta che non fai dichiarazioni». Poi qualcuno ha detto dal pubblico «Ma gli vogliamo bene lo stesso». E lui:«Sì, vogliamo bene sia a lui che alla Bindi e anche De Luca le vuole bene».
Il premier continua senza soste il suo viaggio tra Nord e Sud per spiegare le ragioni del «sì». Oggi prima a Matera. Poi a Potenza. «Se vince il No – ribadisce a Benevento – si esce con l’ennesima accozzaglia di tutti senza un ragionamento alternativo. C’è una parte della vecchia classe politica che è sempre stata a favore delle riforme e ora è contro solo perché vuole tornare. Spero nessuno si spaventi vi mostro una foto dei sostenitori delle riforme. Questo referendum sta mettendo insieme un gioco delle coppie fantastico. D’Alema e Grillo, uno che sostiene la politica e uno l’antipolitica. Vendola e La Russa. È bellissimo. Siamo meglio di Maria De Filippi».
“Non è vero che l’Italia è un Paese finito, anzi è infinito e pieno di possibilità ma abbiamo il dovere di cambiare. Soprattutto al Sud, che ancora non è ripartito. I dati dell’Istat lo confermano – prosegue il premier – con noi il prodotto interno lordo è a +1,6 per cento, ma il Mezzogiorno va ancora a rilento. Il Paese è diviso in due».