A Napoli, presso il Circolo Artistico e Politecnico, piazza Trieste e Trento 48, “Giuristi per il Sì”, si è tenuta stasera unamanifestazione in vista del referendum del prossimo 4 dicembre a sostegno della riforma costituzionale. Sono intervenuti: il prof. Giovanni Leone, ordinario di Diritto Processuale Amministrativo presso l’Università Federico II, Ida Martone, studentessa di Giurisprudenza e membro di Giovani in Formazione e Valeria Valente, deputata Pd dell’Ufficio di Presidenza della Camera. Le conclusioni sono state affidate al Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Nella introduzione la Valente motiva:”Con Andrea Orlando e con tanti giuristi, operatori della giustizia, studenti e cittadini napoletani per un dibattito serio e di merito sul #referendum costituzionale.
Questa riforma è essenziale per arginare e battere la deriva populista.
Votare #Sì significa rendere la nostra democrazia più credibile, più funzionale e più efficiente, per questo il 4 dicembre scegliamo, con forza e convinzione, di continuare e finalizzare il processo di riforme che in questi anni abbiamo avviato.Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa perché riteniamo sia fondamentale coinvolgere la scuola giuridica e tutto il mondo del diritto napoletano in questo processo di riforma della Costituzione”. Andrea Orlando,pacatamente,entra nel merito della riforma,dice di essere contrario all’Italicum,ma stigmatizza chi vuole il cambio di legge eletttorale poi vota No. “Se perdo reclamo,suona un pò come portare via il pallone.Così come la certezza che se vince il No,non vince Bersani,Speranza o D’Alema,ma solo Salvini e Grillo. Ai giuristi presenti,al mondo delle professioni dedica questa riflessione.”Il mondo delle professioni è in prima linea nel Paese. È un mondo che ogni giorno misura direttamente i limiti di un processo legislativo farraginoso e di una scarsa stabilità dell’indirizzo politico. Il sì è anche un modo per dare forza al percorso di riforme che abbiamo avviato nel campo della giustizia, per restituire a questo servizio essenziale per cittadini e imprese, forza, prestigio e credibilità.”
Il 5 dicembre, giorno dopo il referendum, cosa accadrà? Il Ministro Orlando:” Io non sono in grado di fare vaticini, ma quello che posso dire è che se il 5 si affermerà il Sì avremo un Paese con istituzioni più moderne e funzionanti, e anche un Paese più stabile perché avrà dimostrato di saper portare avanti un percorso di riforme, cosa su cui in molti, tra chi ci vuole bene o meno bene nel mondo, hanno scommesso. L’Italia è sempre stata vista come un Paese di posti bellissimi ma un posto molto complicato e con grande difficoltà a cambiare, io credo che abbiamo l’occasione di dimostrare che questo percorso si può realizzare, rafforzando la nostra democrazia e rendendola più solida. “