di Samuele Ciambriello
I maltrattamenti e gli abusi sessuali sui minori, le morti innocenti, le scomparse, la loro presa in carico dai servizi sociali sono sotto gli occhi di tutti. Ben 100mila bambini sono presi in carico ogni anno dai Servizi Sociali italiani esclusivamente per maltrattamenti ed abusi sessuali. Se ad essi si aggiungono i casi di minori presi in carico per altre cause il numero sale a 150mila. Poi abbiamo i minori sui quali incide negativamente la povertà economica.Una situazione che si è aggravata negli ultimi 15 anni nel Meridione.Vivono di povertà assoluta circa 970mila minori. Lavoro minorile:i minori tra i 7 e i 15 anni con una qualche esperienza di lavoro sono stimabili in circa 340mila.Quasi il 7% della popolazione in età. Questi sono alcuni bollettini di guerra e di inciviltà socio-economica monitorati dal gruppo Crc,un network di associazioni.
Nel loro ultimo Rapporto si evidenziano i problemi dovuti alla perdurante latitanza di politiche dell’infanzia. Ma si sa i minori non votano, non protestano, non scioperano, non hanno sindacati!
Certo il sistema del welfare è legato alla carenza di risorse, allo spezzettamento delle funzioni riferite all’infanzia e all’adolescenza in più Ministeri,alle funzioni delegate alle Regioni. Ma se va bene,sull’onda dell’emotività,si effettuano interventi tampone, confusi, senza processi di coordinamento e di una visione strategica complessiva.
Ma Premier, deputati, ministri, consiglieri regionali ,amministratori locali con un pò di buon senso,di sensibilità e di consapevolezza pubblica li possiamo trovare?
I diritti dell’infanzia non sono secondari.I diritti degli adolescenti sono prioritari per costruire una società a misura d’uomo. Anche il gioco e lo sport sono diritti negati,spesso le scuole non sono luoghi idonei ad attività ludiche,spesso le scuole non hanno sia la certificazione di agibilità,sia un sistema di protezione e di prevenzione per violenze e spaccio di droga.E i comuni che fanno per lo sport?
E il diritto allo studio,il tempo pieno delle scuole? Abbiamo un sistema di istruzione antiquato,con un sensibile tasso di dispersione scolastica.Certo ci sono lodevoli eccezioni.Meno male. Per fortuna rimane l’impegno garantito di alcune Istituzioni,del terzo Settore,del Volontariato,della Chiesa.
La situazione attuale è molto critica,manca anche un Piano nazionale per l’Infanzia. Serve una scossa!