Il premier Matteo Renzi annuncia le dimissioni dopo la sconfitta nel referendum costituzionale: «Ho perso e a saltare è la mia poltrona. L’esperienza del governo è finita e nel pomeriggio salgo al Colle per dimettermi». Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi nel corso di una dichiarazione alla stampa a Palazzo Chigi dopo l’esito del referendum. «Volevo tagliare le poltrone della politica e alla fine è saltata la mia», ha aggiunto.
“Mi assumo tutte le responsabilità”
«Si può perdere un referendum, ma non si perde il buon umore. Io ho perso e lo dico a voce alta, nella politica italiana non perde mai nessuno. Io credo nella democrazia, andiamo via senza rimorsi- ha aggiunto-. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta e dico agli amici del Sì che ho perso io, non voi. Tutto il Paese sa di poter contare su un guida autorevole e salda come quella del presidente Mattarella. Il governo – ha assicurato il premier – sarà al lavoro nei prossimi giorni per assicurare l’iter della legge di bilancio e seguire i provvedimenti sul post sisma. Qui in questa sala saluterò il mio successore, chiunque egli sarà, e gli consegnerò la campanella e il dossier delle cose che restano da fare».
Matteo Renzi domani si recherà al Quirinale per dimissioni irrevocabili. Non è più il tempo delle vecchie liturgie: in questo, Renzi si dimostra coerente e dotato di uno stile che non sempre la politica ha. Si è caricato sulle spalle la responsabilità della sconfitta. Lascia la poltrona, tocca ad altri indicare cosa si deve fare.
Si apre dunque una fase incerta. I vincitori, come volevasi dimostrare, non hanno un’idea univoca: Salvini chiede le urne, Brunetta vagheggia un governo presieduto da un altro esponente del Pd. Immaginiamo che Grillo dirà un po’ tutt’e due le cose, confuso com’è. Il No non sa bene cosa fare, è già diviso.
Martedì si riunirà la Direzione del Pd. Possibile, ma non sicuro, che in quella sede Renzi rassegni le dimissioni da segretario aprendo di fatto la fase congressuale.