Toc toc,chi si rivede,il buon Nichi Vendola,il laeder di Sel che respinge il progetto dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia:”E’ subalterno alle alchimie di palazzo,non vede le lacerazioni sociali. E’ una proposta campata in aria.” Eppure è stata la prima realistica e concreta proposta per ricostruire il centrosinistra,un centrosinistra. Pisapia ha lanciato un’idea,non ha scritto un manifesto politico. Per i massimalisti della sinistra non esiste il nodo delle alleanze alle elezioni. Sarebbe importante costruire “un campo progressista,ma insensatezza e settarismo la fanno da padrone. Giuliano Pisapia non ha capito che l’odio per Renzi,il vecchiuo odio per “il nemico interno” è un disavalore della sinistra,che continua con il suoi riti cannibali.
Prematura o meno, la mossa di Giuliano Pisapia – la proposta lanciata su repubblica di un’alleanza progressista a sinistra del Pd, con cui presentarsi al voto e a cui Renzi dovrebbe «già da ora» lanciare un segnale – incontra il favore dei sindaci ma non fa breccia nella sinistra che al governo appena caduto ha fatto opposizione.
«Questioni tutt’altro che banali» quelle poste da Pisapia, certifica Renzi nel corso della difficilissima Direzione Dem . Progetto «interessante» secondo il successore di Pisapia, il sindaco Giuseppe Sala secondo il quale «il modello Milano di sinistra unita è l’unico possibile». Anche se riconosce, «gli spazi politici sono ampi e stretti allo stesso tempo. Bisognerà vedere chi sono i compagni di viaggio». «Il Pd deve essere pronto a dialogare. Esperienza dei sindaci per il governo del paese» twitta Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro e membro della segreteria nazionale Dem.
Parole «importanti, questo è il momento di ricostruire ponti», plaude anche Gianni Cuperlo, secondo cui Pisapia dimostra come «il Pd da solo non sia autosufficiente, ma sia l’unica possibilità per la guida del Paese». Cuperlo del resto sarà con lo stesso Pisapia, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda (Sel), esponenti Pd come il sindaco di Bari Antonio Decaro ospite del primo cittadino di Bologna, il Dem Virginio Merola, per un incontro che ha l’obiettivo dichiarato di costruire un nuovo centrosinistra unito e un’alternativa di governo.
A partire da una nuova classe dirigente. «Il momento della verità» auspicato da Pisapia per la sinistra muoverebbe i suoi primi passi nella terra di Romano Prodi, che avrebbe incoraggiato l’iniziativa. Merola del resto all’indomani del voto aveva annunciato l’incontro per «mettere al centro la lotta alle diseguaglianze e recuperare la frattura con i giovani. Per ricostruire abbiamo bisogno della disponibilità di tutti a trovare una strada nuova e rinnovata per il centrosinistra italiano ».
Ma se per Cuperlo «questo è il momento di costruire ponti, come io sto cercando di fare dentro il Pd» la reazione di Sel e Sinistra italiana evoca piuttosto muri e barricate. I vendoliani trovano impossibile fare accordi con chi non mette sotto accusa Jobs Act, voucher e Buona Scuola, SI accusa senza mezzi termini l’avvocato milanese di voler fare da «stampella» al premier dimissionario.
“I rivoluzionari” di partitelli e clubbini che annaspano a sinistra del PD non comprendono che le elezioni prossime non possono diventare un salto nel buio.O peggio ancora una roultette russa.