Paolo Gentiloni, attuale ministro degli esteri, ha accettato con riserva l’incarico affidatogli dal presidente Mattarella di creare un governo di transizione che guidi il paese fino alle prossime elezioni: “Ringrazio il presidente della Repubblica per l’incarico che mi ha conferito e che considero un alto onore. Cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità. Nelle consultazioni è emersa la conferma di Matteo Renzi di non accettare un reincarico. Una coerenza che merita rispetto. Inoltre è stata registrata l’indisponibilità delle maggiori forze di opposizioni a condividere un governo di responsabilità. Quindi non per scelta, ma per senso di responsabilità ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente. Sono consapevole dell’urgenza di dare all’Italia un governo nella pienezza dei poteri, per rassicurare i cittadini e affrontare con massimo impegno e determinazione le priorità internazionali, economiche, sociali, a iniziare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Tenendo presente l’urgenza conto di riferire al presidente della Repubblica al più presto possibile” ha dichiatato il neo premier. Si presume che la lista dei ministri che sarà presentata entro martedì. Paolo Gentiloni, nato a Roma 62 anni fa, è già stato ministro nel governo Prodi dal 2006 al 2008, aveva il dicastero delle comunicazioni. Nel 2012 aveva partecipato alle primarie del centrosinistra come sindaco di Roma, primarie poi vinte da Ignazio Marino che poi venne eletto sindaco. Il 31 ottobre del 2014 avava accettato l’incario di ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale in sostituzione di Federica Morgherini che aveva assunto la carica di Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea.