Una proposta per il #PD prima che, tra pochi giorni, inizi il percorso congressuale.
Approfittiamo di questo lasso di tempo che ci divide dal congresso, dove invece il dibattito sarà per forza di cose schiacciato dalle diverse proposte politiche e diverse leadership in campo, per fare una discussione libera e franca su come superare una crisi che rischia di diventare cronica e su come rilanciare le ragioni e la credibilità di una grande forza politica di sinistra.
Solo così, quelle che abbiamo davanti, potranno divenire settimane preziose, nonostante la fase natalizia, per discutere su: come recuperare un radicamento sociale oltre il sistema personale di costruzione del consenso, quali sono le battaglie che dobbiamo intestarci in termini di priorità per la prossima sfida di governo, come tornare a consegnare prospettiva e speranza di riscatto alle classi meno abbienti, che rapporto dobbiamo ricostruire con le forze sociali ed economiche in questa fase storica, come superiamo logica del tesseramento ancorata solo ai collettori di preferenze, come ci facciamo interpreti del malessere profondo del Mezzogiorno, come torniamo a parlare ai giovani, come ricostruiamo una comunità che si tiene insieme a valori condivisi e mette al centro il rispetto delle regole che ci si è dati.
Chiamiamo i circoli a discutere a raccontare la loro lettura del risultato del 4 dicembre, chiediamogli di dirci la loro e in questa fase chiediamo ai gruppi dirigenti provinciali e regionali, ai livelli istituzionali locali e nazionali di andare ad ascoltare, e per una volta tanto, non a proporre linee da sostenere. Offriamo questa come base di discussione alla prossima stagione congressuale. Non sprechiamo altro tempo in tatticismi, solo aspettando i riposizionamenti congressuali. Nessuno oggi può chiamarsi fuori da responsabilità di breve o lungo corso, ma tutti insieme, con umiltà possiamo rifuggire dalla tentazione di risolvere tutto, ancora una volta, trovando solo capri espiatori.
Mettiamoci faccia, cervello e cuore.
